"Purtroppo la politica dei licenziamenti, da parte delle industrie monegasche, sta continuando mietendo altre vittime frontalieri. Resto esterrefatto e sinceramente anche disgustato di come la politica sta dando false illusioni a queste persone. Sono anni che assistiamo a proclami, interventi, ordini del giorno senza nulla di concreto e nel frattempo molte persone sono rimaste a casa senza lavoro".
Così interviene Roberto Parodi, segretario dell'associazione Frontalieri Autonomi Intemeli, in relazione alle notizie degli ultimi licenziamenti previsti nel Principato di Monaco. "Di questi giorni - prosegue - la richiesta di interventi presso il Governo Monegasco per tutelare i nostri lavoratori. Monaco ha già attuato dei piani di sostegno per le aziende in crisi e dei piani di ricollocazione per i lavoratori licenziati. Purtroppo il numero,dei lavoratori licenziati, è in forte crescita e diventa difficile ricollocare tutti i lavoratori. La possibile delocalizzazione nel parco Roya, onestamente, la vedo al quanto difficile e se pur nel caso fantasioso questo accadesse non inciderebbe sulle persone che hanno già perso il lavoro perché queste aziende, si porterebbero i propri lavoratori e richiederebbe,comunque, tempi lunghissimi. Qui necessitano di interventi urgenti e immediati e qualcosa stato, regione e comune possono fare da domani stesso. Cominciamo dalla detassazione delle possibili indennità di licenziamento sul stile francese, dando la possibilità di un sostegno economico a queste persone, per poter vivere almeno fino a quando troveranno un lavoro senza derubagliene il 40% in tasse. Posso capire che siamo in un periodo di piena campagna elettorale ma cominciamo con i fatti non con i soliti proclami, fotocopie di quelli degli scorsi anni, senza nulla di concreto".
"Trovo inaudito - termina Parodi - che un lavoratore frontaliere, licenziato, invece di trovare un sostegno nel proprio paese si vede portare via il 40% della possibile indennità di licenziamento. Prendere esempio dalla vicina Francia che usa una politica di sostegno, invece di tartassare, sarebbe un atto concreto".