- 08 dicembre 2014, 19:23

“Non è il brodo che fa il Bollito, ma è il Bollito che fa il brodo”: giovedì a Carrù la 'Fiera del bue grasso'

Al Vascello d'oro di Carrù il gran bollito della tradizione con il giusto numero delle carni e le salse tipiche.

Prossimo giovedì a Carrù si terrà la 104° edizione della Fiera del bue grasso, un appuntamento tradizionale  che si svolge  dalle 6 del mattino  e che offre il fascino di una delle più antiche fiere del Piemonte.  Dopo un periodo di annebbiamento dovuto in gran parte all’enorme richiamo delle iniziative della vicina Alba e del suo tartufo bianco, la fiera è tornata al suo antico splendore grazie all’iniziativa di un gruppo di ristoratori e operatori della zona. Beppe Cravero, patron del Vascello d’oro è uno tra i maggiori promotori della rinascita della Fiera.

La tradizione vuole che gli allevatori arrivassero a piedi da molto lontano alle prime luci dell’alba e che fossero già affamati; così i ristoranti offrivano loro dei piatti caldi. La fiera un tempo era soltanto un importante appuntamento commerciale, oggi ha aggiunto un suggestivo elemento  folkloristico: i migliori capi bovini di razza piemontese sono selezionati da competenti giurie al lavoro dalle prime luci del mattino fino alla premiazione con le prestigiose gualdrappe e la minestra con le trippe ed il gran bollito. Uno spettacolo che richiama un gran numero di visitatori.

Se anche non passate da Carrù il giorno della fiera, potete ugualmente gustare il gran bollito al Vascello d’oro, che si trova nel centro del paese che si definisce “la porta delle Langhe”. Il ristorante esiste da sempre , dalla sua fondazione gestita dalla famiglia Cravero.

In cucina il patron Beppe, grande comunicatore, e chef, che dal 1982 gestisce il ristorante, la sig.ra Lidia affabile e gentile in sala, il figlio Marco che, oltre ad essere cuoco, è anche sommelier, ed è merito suo l’ampia scelta dei vini. La trattoria all’interno di una tipica casa di paese, ha quattro salette arredate con i mobili antichi di famiglia, calde e accoglienti e una cantina ristrutturata detta “la crota dl’amicissia” dove possono cenare 10 persone. Possibilità di pernottare nelle belle camere a disposizione della struttura.  Patria del Bollito misto alla piemontese qui è il posto ideale per gustarlo nel rispetto della grande tradizione con il giusto numero delle carni e con le salse tipiche (7 pezzi di carne con 7 salse), approfittate del menù da ottobre a dicembre a 30 euro, tutto compreso, con l’antipasto di carne cruda, i ravioli in brodo e il gran bollito, dolce , caffè e vino. Se preferite assaggiare le altre specialità potete scegliere tra gli antipasti classici, insalata russa, vitello tonnato, il cotechino con purè, nei primi troviamo le raviole e i tajarin, e nei secondi citiamo la finanziera, il fritto misto, la trippa in umido e i batsua (i piedini del maiale impanati e fritti) . Buona scelta anche nei dolci, dal bonet alle torte di nocciole e le pere cotte nel vino. Menù della domenica a 37 euro.

 

La ricetta dello chef :il Gran bollito misto del Vascello

per 6 persone: carne di bue di razza piemontese

punta di petto 700 g, scaramella 700 g, muscolo 500 g, testina 600 g, lingua 400 g, sottopaletta 500 g, 6 nodi di coda , mezza gallina, 2 cotechini e per il brodo carote, cipolla, sedano e sale grosso.

Riempire a metà una casseruola stretta e alta, salare e portare ad ebollizione aggiungendo le verdure precedentemente tagliate a pezzi. Quando il brodo di nuovo in ebollizione sistemare con la maggior cura possibile i tagli di carne del Bue: la punta di petto, la scaramella (bianco costato), il muscolo, il sottopaletta, (cappello del prete), la testina e la lingua. Lasciare cuocere per circa 3 o 4 ore a fuoco moderato. In altre casseruole sistemare in cottura separatamente la coda e la gallina con lo stesso procedimento della carne di bue; mentre per i cotechini si cuociono in acqua fredda dopo averli bucati con una punta affilata per eliminare il grasso in eccesso. Disporre il bollito su un tagliere di legno, tagliando davanti ai commensali i vari pezzi, accompagnarlo con le verdure bollite e saltate in padella con la salsa verde, salsa rossa, cugnà, salsa d’avie (di api), senape e rafano.

E ricordate che:  “Non è il brodo che fa il Bollito, ma è il Bollito che fa il brodo” .

Claudio Porchia