Questo evento Cinema-Opportunità nell'Anffas Open Day del 28 marzo all'Ariston, sembra molto interessante... ma non crede che in un momento di "crisi" come questo le persone siano distratte già da tanti altri problemi?
"Sì, ma direi piuttosto: "distratte" rispetto a "soluzioni" importanti! Stiamo vivendo un passaggio da una "economia di ESTRAZIONE DI VALORE PER QUALCUNO" ad una "economia di CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI". Questo è il passaggio epocale a cui stiamo assistendo. Qualcuno rimarrà bloccato dalla parte del "mancanza", altri invece riusciranno a focalizzarsi sulla "abbondanza" e sapranno mettere l'attenzione su "ciò che hanno" piuttosto che su ciò che credono "manchi" loro. E' la antica tecnica del "sentirsi comunque fortunati" che attira la Fortuna! ...in tutte le correnti spirituali si chiama "Gratitudine": la capacità, che va allenata, di riuscire a mantenere sempre l'attenzione sull'"abbondanza", sul "successo", su "ciò che va bene", anche in tempi difficili, consapevoli che dove mettiamo la nostra attenzione ci sia una crescita... e non vogliamo di certo che crescano i problemi e la mancanza!
Un po' come vedere il "bicchiere mezzo pieno"? Sì, ma preferisco dire "Chi cerca trova"... o meglio detto: "trovi solo ciò che cerchi!"... ciò su cui metti l'attenzione! Di fatto questo scenario di "crisi" molto importante, che tocca tutti gli ambiti del sociale, della politica e della economia, ha come "effetto collaterale" molto positivo di aumentare la sensibilità e l'appartenenza, di spingere verso un "re-framing" di tutti i contesti: lavoro, relazioni, politica, economia etc... In un contesto in cui l'"impossibilità" può raggiungere chiunque, l'esperienza di chi vive da sempre in questa condizione, le sue "soluzioni", il suo "approccio alla vita", può diventare un patrimonio importante per TUTTI!. Infatti in questo momento molti sono costretti a reinventarsi e a tirare fuori il meglio di sè! Possiamo dire che ci sia del buono in questo?
Interessante! Quindi lei sostiene che il mondo della "disabilità" potrebbe avere qualcosa di utile da condividere con chi sperimenta oggi per la prima volta i "limiti"? Certo!, Chi vive da sempre, e non per scelta, esperienze di "impossibilità" è sicuramente più "allenato" e ha qualcosa di utile da condividere! Chi ha vissuto molte "crisi" ha sicuramente imparato che non esiste la “crisi” in generale!… Ma esiste sempre la “crisi DI QUALCOSA”. Occorre essere consapevoli di cosa sia questo “qualcosa” e assicurarsi di non esserci dentro quando questo “qualcosa” tracolla. Allo stesso tempo occorre essere capaci di vedere cosa invece “cresce” anche all’interno di scenari apparentemente “senza speranza”, poichè l’esperienza ci insegna come dallo “sterco” nasca SICURAMENTE SEMPRE un fiore, da qualche parte. Saper trovare il “germoglio” in mezzo all'apparente “cattivo odore” diffuso è una qualità da coltivare e allenare, che può fare la differenza. Dietro ad ogni scenario che muore, c’è sempre qualche altro scenario che nasce. Non è forse così?
Vero! Ma come si può fare questo cambio di prospettiva? La chiave di tutto è il cambiamento dal concetto di "abilità" a quello di "capacità"! Questo riapre immensi orizzonti alla progettualità, perchè invece di competere per una "prestazione", per la "perfezione", si comincia a parlare di "espressione delle potenzialità"... a questo NON C'E' LIMITE... finchè c'è vita continueremo a crescere! Per fare un esempio, un muratore è un "esperto" in un cantiere, ma è un "disabile" in una orchestra sinfonica. La sola differenza è che lui può scegliere di non andare a mettersi nei guai su un palcoscenico. Per altri questa possibilità di "scelta di un contesto appropriato per la propria espressività" non c'è mai stata fino ad ora!. Questo è quello che abbiamo in mente con il nostro progetto "Un mattone per il Dopo di Noi" promosso dalla nostra Fondazione Sempre con Noi. La creazione di un luogo in cui le famiglie con ragazzi "meno abili" possano investire per il futuro dei loro figli, certi del fatto che qualcuno si prenderà cura del loro potenziale, anche quando loro non ci saranno più.
Molto bello! E' questo che intendete con gli slogan "Creatività oltre ogni limite" oppure "Quando il limite sorride all'Arte"? Una visione il cui sia possibile vedere il "limite" come una "opportunità, semplicemente espandendo la prospettiva e il punto di vista? Sì! Ognuno di noi può essere esperto in qualche cosa, e ognuno di noi può conoscere o saper fare qualcosa per il quale qualcun altro sarebbe interessato e disposto perfino a pagare. Il ruolo creativo delle nuove leadership è proprio quello di saper dare questa "vision", insegnare come riuscire ad immaginare contesti in cui tutti abbiano un ruolo da protagonista... è proprio come studiare la SCENEGGIATURA DI UN FILM! Costruire la storia in modo che ciascun attore possa tirare fuori il meglio di sè, una storia in cui essere il migliore e l'unico a fare qualcosa, ... una storia che sappia valorizzare l'unicità di ciascuno! Questo è ciò che da molto tempo in ambito di "disabilità" viene chiamato "progetto di vita". Ma oggi possiamo dire che sia una necessità in tutti gli ambiti del sociale: tutti oggi lamentano il bisogno di esprimere ciò che hanno dentro. E' l'unico modo con cui possiamo sentirci "appagati"!
Bello questo nome "Cinema-Opportunità". Diventare "generatori di opportunità" Potrebbe essere una nuova professione del futuro? Non solo una professione, ma uno stile di vita valido per tutti! Se guardiamo soltanto le "abilità" invece del "potenziale e delle "capacità", allora non c'è molta scelta... finiamo con dividere il mondo in "abili" e "dis-abili", in "perfetti" e "difettosi". E si genera comunque "solitudine", sia per i "vincitori" che sono soli e separati, sia per i "vinti" che sono lasciati indietro. Se invece guardiamo alla fioritura di un potenziale, con l'ausilio della creatività, saremo in grado di trovare potenzialità in ciascuno, sia esso "abile" o "disabile". Ognuno ha una bella storia da raccontare, una capacità da sviluppare, una interiorità da far fiorire. Non importa il punto di partenza o di arrivo rispetto agli altri, ma importa il "range" di sviluppo che si raggiunge... come nella "Parabola dei talenti"... Non importa quello che ho ottenuto, ma quanto potenziale ho realizzato ed espresso... Più persone fanno questo e più il contesto di tutti si arricchisce! In un contesto di "creazione di valore per tutti" credo non ci sia più bisogno che nessuno si preoccupi per se stesso, per le proprie "dis-abilità": tutto potrebbe essere disponibile per tutti! Non ci sarebbe più bisogno di diventare "opportunisti" o di "difendersi" e forse non ci sarebbe neanche più bisogno di lottare per i propri "diritti". "Educare" non significa forse questo? ... "Ex-ducere"... Tirare fuori! ... E' un vero e proprio "sistema" per la creazione di "abbondanza"!
Bellissimo! Ma non è un po' utopico come scenario? No! Anzi, è molto pratico e credo anche remunerativo, soprattutto in una società globalizzata. Riscoprire la propria "unicità" significa anche scoprire quale è quella cosa per la quale io sono l"'unico" e il "migliore". Dovrebbero farlo tutti! Chiunque parli di "sostenibilità" oggi parla di rivalutazione delle "unicità" e delle "localizzazioni"! Potrei scoprire di essere il migliore AL MONDO ad attaccare i francobolli con le orecchie! Per molti potrebbe essere una stupidaggine. Ma magari per lo 0,0001% del mondo (stiamo parlando comunque di 6000 persone!), potrei essere un "eroe", un "divo", un esempio da seguire!... Potrei anche farmi pagare per questo. I nostri ragazzi hanno dimostrato sul set che questo "Si può fare!" Hanno vinto l'Oscar per la Miglior "Naturalezza"! Nessun attore sa essere così naturale come loro! Siamo capaci di questo sforzo immaginativo e progettuale? E' come quando un film dell'orrore diventa comico semplicemente cambiando la colonna sonora! Non occorre "rifare tutto". Basta un piccolo ritocco... non siamo lontani, possiamo farcela!
Ma allora la "creatività applicata alle dis-abilità" potrebbe essere anche una soluzione per questa "crisi" generalizzata? Certo! Questa crisi ci chiede il "re-frame" del contesto in cui viviamo, partendo dalle nostre "capacità". Per far questo serve uno sforzo creativo importante... lavorare sul "contesto" piuttosto che sul "contenuto". Lavorare sulla "scenografia", sul "background". Dobbiamo acquisire la maestria del "contesto". Saper immaginare contesti nei quali chiunque abbia la possibilità di esprimersi al meglio. In questo modo diventiamo progettisti e "co-creatori" della Realtà! Cosa è che fa di una giornata di pioggia un momento "tristissimo", oppure "romantico" oppure "divertentissimo"? Lo stesso evento può essere vissuto in così tanti modi diversi! Come è possibile? Da cosa dipende? Se vogliamo "correggere" un "brutto anatroccolo", perchè diventi "un po' più di qualcosa", o "un po' meno di qualcos'altro", è uno sforzo molto grande... che produce fatica, resistenze, frustrazione, conflitto, fallimento e separazione, perchè è sempre molto difficile cercare di essere diversi da come si è. Ma se sappiamo immaginare un contesto in cui un "brutto anatroccolo" possa essere "bellissimo" per qualcuno, ...allora forse ci ritroveremo tra le mani un bellissimo cigno!