Al Direttore - 10 giugno 2013, 17:36

Sanremo: turista deceduto per arresto cardiaco e defibrillatori, la risposta di 60mila vite a Sergio Bagnoli

Mirco Jurinovich, presidente dell'associazione Sessantamilavitedasalvare Altomilanese interviene sul dibattito in merito al decesso del turista francese deceduto a Sanemo per arresto cardiaco

Mirco Jurinovich, presidente dell'associazione Sessantamilavitedasalvare Altomilanese interviene sul dibattito in merito al decesso del turista francese deceduto a Sanemo per arresto cardiaco replicando a Sergio Bagnoli (leggi qui).

 

"Sono profondamente amareggiato dalla lettera di Sergio Bagnoli in riferimento al decesso del turista francese avvenuto sabato. Premetto che in nessun modo si vogliono criticare o mettere in dubbio l'efficienza e l'efficacia del sistema 118 che purtroppo, e lo dico da addetto ai lavori, non è generalmente tarato per poter rispondere tempestivamente ad una emergenza determinata da un arresto cardiaco: la letteratura medica, citata dal sig. Bagnoli, ci dice che per il riconoscimento dell'emergenza, la chiamata al 118, l'attivazione da parte degli operatori di centrale dei mezzi più idonei vicini al luogo dell'intervento e per la determinazione del percorso più breve, sono necessari dai 2 ai 3 minuti. A questi bisogna aggiungere il tempo necessario ai mezzi di soccorso per percorrere il tragitto dalla sede di stazionamento al luogo dell'intervento: in totale si tratta certamente di un tempo superiore a quello impiegato da una persona per percorrere a piedi la distanza dalla bacheca che avrebbe dovuto contenere il defibrillatore.

Tornando ai soccorsi, l'iniziale "ripresa" della sfortunato turista francese sta a significare, come spesso accade, che il suo cuore non aveva riportato danni irreparabili, avvalorando così la tesi in base alla quale un  rapido intervento con il defibrillatore semi-automatico sarebbe potuto risultare risolutivo, preservando dalla prolungata assenza di ossigenazione le cellule cerebrali il cui danneggiamento irreparabile è stato probabilmente causa ultima del decesso.

 

Concludendo vorrei invitare il sig. Bagnoli a visitare il sito  http://www.progetto-vita.eu/ nel quale troverà le testimonianze di numerose persone salvate grazie alla immediata disponibilità di defibrillatori pubblici,  nonostante la provincia di Piacenza non sia particolarmente nota per aver dato i natali a novelli velocisti".

 

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