Il famoso social network Facebook, si sa, non è certo una fonte certa di notizie e, anzi, troppo spesso diventa una 'piazza' incontrollabile dove vengono scritte opinioni e considerazioni per cui pochi vengono poi 'attenzionati' dagli inquirenti, al contrario dei mass-media, che sono costretti a ponderare le loro affermazioni, con la 'spada di Damocle' della diffamazione a mezzo stampa che pende sul loro capo.
Ma, quando le affermazioni arrivano da un componente della Giunta di Sanremo, a pochi minuti dal termine della serata inaugurale del Festival che ha visto scatenarsi sul palco dell'Ariston il 'terremoto' Celentano, anche il 'social' più diffuso diventa interessante, giornalisticamente parlando. Stiamo parlando delle affermazioni scritte da Gianni Berrino, Assessore matuziano che ha 'picchiato duro' sulla performance del 'supermolleggiato'. Queste le parole di Berrino:
"Rivoglio un Festival che sia solo della canzone senza dovermi sorbire una 'telepredica' da chi non ha nessun titolo per farlo. Se Celentano è un grande artista che canti, se vuol far politica si candidi, se vuol far prediche le faccia dove la sua religione glielo permette, se vuol fare filosofia scriva libri. Ma per favore non si faccia pagare per interrompere per un'ora il festival della canzone. Sono le 00.24 ed i Matia Bazar devono ancora suonare... alla faccia del Festival della canzone".