Politica - 06 dicembre 2011, 01:41

Sanremo: Cassini "Nella convenzione Festival non si parla del Tenco". Lupi "Importante aver mantenuto le 5 serate"

Nessun voto contrario, ma solo astensioni da parte dell'opposizione, alla convenzione con la Rai per il Festival. Dalla minoranza, comunque, sono giunte critiche al modo in cui è stata gestita la pratica. Biancheri parla della possibilità del Mercato dei Fiori.

Daniela Cassini

L'approvazione della convenzione con la Rai per il Festival, che ha ricevuto i voti favorevoli della maggioranza e l'astensione dell'opposizione, è stata preceduta da una lunga discussione in cui le varie parti si sono confrontate sulla pratica illustrata dal vicesindaco Claudia Lolli.

"Non voglio ringraziare la Rai perchè, essendo una transazione economica, è solo da valutare - ha detto il consigliere d'opposizione Daniela Cassini - anche perchè la rai, con tutti i suoi esperti, difficilmente, torna a casa con un contratto a suo svantaggio. Da un veloce confronto tra la nuova convenzione e quella ereditata dal commissario prefettizio che regolava il triennio 2009 - 2011, noto che prima erano previste tre serate musicali l'anno, oggi solo una. In più non si parla del Premio Tenco nel documento, così come manca l'aspetto della temperatura nei bollettini meteo o della presenza di un punto fisso della Rai a Sanremo. Secondo la convenzione il giornalista che rappresenta il Comune presso il Festival dovrà essere pagato non più dalla Rai, come accadeva fino ad oggi, ma da noi, per questo propongo che sia individuato nell'attuale ufficio stampa. Positivo il fatto che siano rimaste le 5 serate, che però vanno bene anche alla Rai che vi spalma le sponsorizzazioni".

"A dicembre è difficile dire di no, però qualcosa non mi quadra - è intervenuto Leandro Faraldi del Pd - ricordiamoci che la Rai ricava tra i 60 ed i 100 milioni di euro di pubblicità dal Festival, quindi è su questo che si deve partire nelle trattative. Non si può discutere una convenzione a novembre, diamo la possibilità alle aziende, come Mediaset, di aver la possibilità di prendere parte alla trattativa, con un vero confronto tra le varie emittenti".

"Medisaet si era tirata fuori - ha puntualizzato il vicesindaco Claudia Lolli - Il Festival deve andare in chiaro e non su canali a pagamento. L'unica alternativa alla Rai era La7, ma il problema era il corrispettivo e le collaterali che poteva offrire. E' stato anche preso in considerazione un formato simile a quello di Santoro, ma alla fine questa è assolutamente la soluzione migliore".

"A Sanremo manca un centro congressuale - è intervenuto Alberto Biancheri di Progetto Sanremo - ora la possibilità di effettuare il Festival anche al Mercato dei Fiori di Valle Armea è una cosa da tenere in considerazione. Servirà però trovare spazi alternativi, al piano di sotto, per i commercianti. Si potrebbero portare laggiù solo le serate ed animando in maniera adeguata la città, nelle giornate del Festival, i commercianti non sarebbero penalizzati".

"L'aver mantenuto le cinque serate è molto positivo - ha detto il presidente del consiglio comunale Marco Lupi della Lega Nord - Per i soldi la mia preoccupazione era che ci fosse una diminuzione molto maggiore. L'aver confermato Linea Verde e Domenica In fanno permettono di avere due serate più una, in onda sulla Rai, oltre alle cinque del Festival. Così come è positivo l'aver aumentato il numero dei giovani che provengono da Area Sanremo. Unico rammarico è il non obbligo, ma solo la possibilità, della Rai di utilizzare i nostri maestri delll'Orchestra Sinfonica. Per il Mercato dei Fiori sono in linea con Biancheri per una sua rivalutazione".

"L'avete sfangata all'ultimo con questa convenzione - ha detto Andrea Gorlero del Pd - arrivando così alla fine si poteva pagare ancora di più. Per questo il Pd si asterrà". 

"Negli anni scorsi le Amministrazioni hanno introitato molti soldi che non si sa dove siano finiti - ha detto Riccardo Borea - per questo voglio chiedere all'Amministrazione Comunale come intenda utilizzare questi 21 milioni che entreranno nell'arco dei tre anni. A sanremo servono tante cose, per esempio un museo della musica e strutture sportive, come la palestra che avevamo studiato al Solaro che costa 5 milioni di euro".

"Sarà importante avere anche una promozione del casinò, visto che è quello che ci mantiene tutti" ha detto Massimiliano Moroni del Pdl.

"Una convenzione di un solo anno avrebbe magari permesso tra 12 mesi di ottenere qualcosa di più" ha aggiunto il consigliere d'opposizione Eugenio Nocita.

Federico Marchi