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Politica | 18 dicembre 2014, 13:11

Imperia: firmato in Comune l'atto di decadenza sulla concessione demaniale del porto turistico, il parere dei proprietari dei posti barca

Un passaggio importante sul futuro dell'approdo imperiese.

Imperia: firmato in Comune l'atto di decadenza sulla concessione demaniale del porto turistico, il parere dei proprietari dei posti barca

E' stato firmato pochi minuti fa, in Comune a Imperia, l'atto di decadenza sulla concessione demaniale del porto turistico.

Un passaggio importante sul futuro dell'approdo imperiese. La decadenza ha decorrenza dal 1° gennaio 2015 e il Comune ha chiesto, attraverso la 'Go Imperia' una nuova concessione per la gestione del porto ma non per il completamento delle opere.

Per quanto riguarda i titolari dei posti barca, i quali avevano diritto di superficie per 55 anni, al momento la concessione è decaduta e, sono considerati ospiti che dovranno però stipulare un contratto di locazione con la 'Go Imperia'. Anche se la concessione verrà data alla 'Go Imperia', questi dovranno ricomprare il posto barca. 

"Il Dirigente del Settore Porti e Demanio del Comune di Imperia, Pierre Marie Lunghi - ha detto il Sindaco Carlo Capacci nel corso di un incontro con la stampa - in data odierna ha firmato l'atto di decadenza della concessione demaniale marittima in capo alla Porto di Imperia Spa in fallimento. Questo atto segue l'avvio del procedimento che era avvenuto l'1 luglio 2014 al quale i curatori fallimentari hanno presentato le controdeduzioni che non sono state ritenute sufficienti per fermare questo provvedimento, nella fattispecie i motivi della decadenza sono stati individuati dal dirigente in alcune violazioni di alcuni articoli del codice della navigazione da cui l'art. 47 'Omessa corresponsione dei canoni demaniali'. La Porto di Imperia non ha corrisposto canoni demaniali nelle annualità 2011 e 2012 e 2014, il contratto di concessione stabiliva che ai fini dell'art. 47 del codice di navigazione lettera B: 'Il numero delle rate il cui mancato pagamento comporterà la decadenza della concessione è fissata nel numero di due', quindi è stato contestato l'omesso pagamento di tre canoni che è superiore a due. Sempre in riferimento all'art. 47, si contesta il mancato rispetto del termine per l'ultimazione delle opere. Era prevista una data, il 28/12/2011 per terminare le opere, è stata chiesta una proroga al 28/12/2012, il dirigente del Comune ha fatto diniego, c'è stato un ricorso al Tar che ha dato la sospensiva e anche se fosse stata concessa il termine per i lavori a oggi sarebbe comunque scaduto. Tra gli argomenti anche il fatto che sia stata costituita in maniera non legittima l'ipoteca di 280 milioni sui beni demaniali costituita precedentemente alla data per la quale l'ente ha concesso l'autorizzazione, altra cosa che va contro al codice della navigazione. Un altro motivo che però è marginale, la società è stata dichiarata fallita. Questo è un atto dovuto fatto perché esistono delle normative".

"Ce lo aspettavamo - ha commentato a Sanremo News Giovanni Cozzolino, Presidente dell'Appi, una delle associazioni dei titolari dei posti barca - c'era stata comunicata negli incontri che abbiamo avuto sia con il Sindaco che con l'avvocato Enrico Panero e con l'Amministratore Unico di Go Imperia Vincenzo Costantini. L'intenzione del Comune è quella di andare avanti nel piano che si sono prefissati. Se poi questo troverà ostacoli negli altri atti amministrativi che altri enti e autorità faranno, vedremo. Francamente a questo punto diventa interessante capire cosa dovesse succedere se il 15 gennaio la Corte d'Appello dichiarerà accolto il ricorso contro il fallimento. Al momento la Porto di Imperia è fallita e il comune ha avviato la disposizione amministrativa di ritiro della concessione".

Quale sarà il destino dei titolari dei posti barca? "Il Comune ci aveva fatto una proposta: rispetto a questa evenienza noi saremmo in qualche maniera rimasti ad avere un titolo. Resteremmo ospiti con un contratto d'affitto cedibile a terzi con un canone pari a quello che erano gli oneri che avremmo pagato alla Porto di Imperia, per cui sostanzialmente cambiava il titolo amministrativo ma nella sostanza non cambiava quasi niente".

Sono stati stabiliti i tempi del canone di affitto? "I tempi erano uno dei punti in discussione. Se io anziché essere proprietario per 55 anni divento affittuario per lo stesso periodo e, volendo il contratto lo posso cedere a terzi, capisco che cambia nella forma, ma non nella sostanza. A ogni modo il Comune in questo momento non ha potere di stabilire le tempistiche per la nuova concessione, lo  dovranno stabilire altri enti".

Ora si attendono le reazioni al provvedimento di Lunghi di questa mattina. Molto probabilmente i curatori fallimentari della Porto di Imperia Spa presenteranno ricorso, mentre Cozzolino esclude un provvedimento da parte della sua associazione.

Un contratto "capestro", quello relativo alla vecchia concessione demaniale. Così lo ha definito il Sindaco Carlo Capacci nel corso della conferenza stampa. "Era stato sottoposto alla mia attenzione - ha commentato - ma l'ho considerato capestro e ho lasciato stare. Chiunque voglia presentare ricorso oggi al provvedimento di concessione demaniale, deve farlo all'Acquamare, il soggetto che avrebbe dovuto costruire lo scalo, ma che non l'ha fatto".

L'intervista al Sindaco Carlo Capacci:

Francesco Li Noce

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