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In Breve

| 29 luglio 2015, 17:00

Le regole del turismo perfetto

Dalle Dolomiti al mare: vademecum sul concetto di amare la propria terra e farla amare a chi la visita.

La vista dalla camera dell'hotel a Selva

La vista dalla camera dell'hotel a Selva

SELVA DI VAL GARDENA - Posto che il turismo perfetto, al pari del delitto perfetto, non esiste, esistono però delle regole che, se rispettate con il dovuto scrupolo, aiutano a costruire un ambiente a misura di turista. Ecco di seguito un prontuario mutuato dall’esperienza altoatesina.

Pulizia. Quassù in Val Gardena non c’è alcun bisogno di fotografare gli “incivili dei cassonetti”, né d’installare telecamere per beccare quelli che si divertono ad abbandonare la spazzatura in strada. La raccolta differenziata funziona, eccome. E poi la sola idea di gettare un mozzicone di sigaretta sul marciapiede, o una cartaccia sul sentiero, è inconcepibile. A onore del vero, un paio di fazzoletti buttati nel verde li ho scovati, ma sospetto che si tratti della classica eccezione che conferma la regola.

Estetica. Giù in Riviera offriamo quel magnifico panorama di cubi e parallelepipedi cementizi. Trovare un paesino dell’entroterra che non sia in buona parte diruto, è un’impresa titanica: ampia scelta tra tettoie di lamierino, intonaci scrostati, fili volanti, verandine di anodizzato. Viene da pensare che il gusto del bello sia finito sotto le suole delle scarpe del ligure medio, e del villeggiante medio proprietario di seconda casa. Eppure a volte basta poco: balconi fioriti, case linde, prati falciati anche sulle massime pendenze.

Servizi. Ok, il turista deve spendere. Talvolta si fa pure un po’ spennare volentieri, perché la qualità vera ha sempre un suo prezzo, ma deve ricevere in cambio servizi adeguati. Il presupposto basilare di questa regola è che il soggetto che fa o vuole fare turismo, sia esso pubblico o privato, deve sempre investire, offrendo qualcosa di più e di meglio ogni anno. Due semplici esempi: tessera settimanale per gli autobus regalata in albergo, percorsi escursionistici e per la mountain bike ottimamente segnalati e mantenuti.

Servizi igienici. Se qualcuno scriverà una guida tipo “I cento bagni d’Italia dove fare pipì almeno una volta nella vita”, dovrà mettere al primo posto le nuove toilette del Rifugio Comici, che si trova a 2.153 metri ai piedi del Sassolungo ed è un luogo molto fashion, diciamo per montanari gourmet. Sono bagni super tecnologici: quando ti lavi le mani, con quei rubinetti alari automatici (acqua prima, getti d’aria dai lati dopo) ti sembra di pilotare il Millennium Falcon. Le maniglie hanno led colorati, verde è libero, rosso occupato.

Accoglienza. Altro vocabolo di cui spesso, nella rude Liguria, pare si siano perse le tracce tra albergatori, ristoratori e commercianti in genere. Verbi associati al concetto dell’accoglienza sono: informare (gli ospiti di quello che si può fare/visitare/provare), coccolare (i medesimi ospiti, a volte basta un sorriso). L’obiettivo è fidelizzare questa benedetta clientela. Non è un caso che la mia famiglia, nonni, genitori e ora il sottoscritto con moglie e suoceri, frequenti il medesimo albergo da quarant’anni.

Attività. Sulle Dolomiti sono abituati a sviluppare le idee in tutte le possibili declinazioni, con un marchio riconoscibile e spendibile in tutto il mondo. Ci sono i quattro passi (Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena). Benissimo, ecco a voi il Sellaronda da fare con gli sci, in bici da corsa, mountain bike, a piedi, con gli impianti di risalita, tutto fuorché in macchina da lasciare preferibilmente a valle. E ci sono le varianti agonistiche, come il mitico Sellaronda Hero e il Sellaronda Trail. Però, è chiaro, ci vuole una regia unitaria.

Libertà (Wild Gardena). Libertà e avventura possono benissimo coniugarsi con tutte le regole precedenti. Contrariamente a quelli che pensano che la montagna civilizzata, nel senso di organizzata, e non deturpata nelle sue bellezze naturalistiche, sia noiosa. Se disdegnate i sentieri troppo battuti, ci sono pure quelli poco frequentati, le vie ferrate, pareti da scalare, rifugi in cui pernottare, boschi in cui perdersi, panorami da contemplare in solitudine, o quasi.

CONTINUA... venerdì 31 luglio l'ultimo articolo dalle Dolomiti.

Il primo articolo della serie: La sesta fatica di Messner

Luca Re

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