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Attualità | 22 agosto 2014, 20:58

La Valle Argentina e le sue acque nel racconto di Pierluigi Casalino

La Valle Argentina e le sue acque nel racconto di Pierluigi Casalino

"Con il nome di Valle Argentina si indica solitamente il solco vallivo percorso, dal torrente omonimo, dalle sue sorgenti, collocate alle pendici sud del Sacarello, fino allo sbocco sul mare ad oriente del nucleo abitato di Arma di Taggia, comprese le minuscole valli laterali in cui scorrono brevi corsi d'acqua suoi tributari, tra i quali si nomina soprattutto il Capriolo e il Carpasio a sinistra e l'Oxentina a destra. La valle è compresa quasi totalmente in territorio italiano, mentre solo una piccola parte verso la testata della val Verdeggia e nell'alto bacino dell'Infernetto, per circa un centinaio di ettari, si trova in Francia, a seguito del trattato del 1947; nella zona nord la valle confina poi con il Piemonte, almeno per brevissimo tratto. Nella letteratura geografica della vallata, a partire dal celebre Itinerarium maritimum del IV secolo fino ai giorni nostri, ci si imbatte in nomi diversi: Tavia (o Tabia) fluvius, Capriolo (dal nome di un affluente di sinistra), Taggia (o Taglia), Auxentina (o Oxentina), Fiumara di Taggia (solo nel basso corso). Spesso, ancora oggi, l'alto corso del torrente, dalle sue  sorgenti fino alle gole di Loreto, è designato nelle carte come rio di Verdeggia, mentre il nome Torrente Argentina ricorre soltanto solo da questo tratto fino a 4 chilometri dalla foce, dove la via d'acqua, ormai scorrente nell'ampia area alluvionale, è indicato come Fiumara di Taggia. Quanto all'origine del nome Argentina, la derivazione è dall'affluente Oxentina (valle percorsa dagli uccelli di passo, in dialetto oxei, come ci dice il Ferraironi). La suggestione di questo angolo di mondo fa pensare che non ci ci sia mai l'inverno, ma se si con attenzione si rivolge lo sguardo verso le lontane cime innevate che sovrastano talora i principali solchi vallivi. Il silenzio e la bellezza di questi luoghi si sposa con la storia degli insediamenti umani che nei secoli hanno segnato la vita di questa valle. Il torrente Argentina percorre la valle con un corso di circa 39 chilometri, dapprima in modo stretto, all'altezza della gola di Loreto, e poi più ampiamente fino alle porte di Taggia: tale tratto, nel quale l'Argentina riceve il suo affluente Capriolo, si snoda in numerosi meandri sempre più pronunciati. Non si è mai approfondita la portata del contributo fornito al mare dei materiali disciolti dallo scorrere del torrente, ma è erto che esso deve essere stato in passato assai consistente se ha consentito il formarsi di una spiaggia abbastanza estesa fino alla Punta S. Stefano. L'avvenuta sistemazione dell'alveo e l'estrazione del pietrisco, iniziata nel 1870 in coincidenza dei lavori per la costruzione della ferrovia, hanno agito negativamente, causando un arretramento della linea costiera, non risultando più sufficienti le deiezioni solide dello stesso Argentina e dei rivoli sfociati più ad oriente per reintegrare quanto eliminato dall'azione abrasiva del mare."


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