Questa estate per sfuggire alle giornate roventi, il gruppo ricerche ‘Archeonervia’, composto da Andrea Eremita, Bruno Calatroni, Stefano Albertieri, Paolo Ciarma e Aldo Ummarino, ha indirizzato le indagini archeologiche di superficie a 1500 metri di altitudine sulle alture di Molini di Triora, località che prende il nome da una cappella di cui rimangono i ruderi intitolata a San Lorenzo. Luogo antropizzato dalla più remota antichità dai pastori transumanti dove in passato era stato localizzato un menhir e un altare sacrificale con vaschetta e scolatoio per il sangue.
Reperti archeologici già descritti da Enzo Bernardini nella guida archeologica della Liguria (Newton Comton). Pubblicazione che ci ha stimolato ad allargare le ricerche in tutto il circondario e le sorprese non sono mancate con la scoperta di un dolmen (tomba monumentale preistorica) con una incisione vulvare sull' architrave di copertura simbolo di rinascita e al limite del bosco una necropoli di 15 tombe distribuite su un'area pari alle dimensioni di un campo di calcio evidenziate da uno strato di pietre di copertura a forma ellittica mediamente della misura di m. 3,50X5. Dolmen orientato a ricevere il primo raggio di sole del mattino. E' del tutto evidente che da una indagine archeologica di superficie non si possono vendere certezze, ma nulla vieta di pensare che ci sia un legame tra il dolmen e la necropoli e al tempo stesso ipotizzare uno scenario nel quale le sepolture vanno interpretate come l'epilogo di uno scontro armato dove in una società gerarchizzata il capo, il condottiero vittima del conflitto armato, in virtù del suo rango è stato sepolto con tutti gli onori sul versante della montagna in una tomba monumentale orientata in modo simbolico ricevere il primo raggio di sole del mattino mentre le altre vittime dello scontro armato nella necropoli.
A sostegno che le vittime di una guerriglia scoppiata tra gruppi rivali siano state sepolte nella necropoli, scenario tutt'altro che impossibile, innanzi tutto è il luogo decentrato a 1500 metri di altitudine, località certamente non favorevole nel periodo Neolitico ad un insediamento stabile della durata di diversi anni tale da poter giustificare la presenza di 15 sepolture, inoltre l'esperienza ci insegna che nelle le necropoli che si sono formate nel corso del tempo, in genere i tumuli si differenziano notevolmente per altezza e volume mentre nel caso specifico hanno una forma pressoché omogenea con poche pietre di copertura. L'idea che prevale è che le sepolture siano state fatte in concomitanza con una certa fretta in modo poco accurato. Volendo trovare la scintilla che ha innescato la guerriglia, il ventaglio di ipotesi non manca ma la più sostenibile non può prescindere da una attenta analisi della geografia del territorio che investe nel suo insieme tutto il comprensorio di San Lorenzo, località immersa in una grande conca circondata da montagne a picco riparata dai venti di tramontana con innumerevoli ripari sotto roccia ricca di pascoli. Luogo ideale di forte richiamo dove trascorrere la transumanza estiva e le cacce stagionali d'altura. Località che è facile pensare nel periodo Neolitico doveva attirare le attenzioni di molti gruppi tribali del circondario fino a scatenare un conflitto armato.
Il clima di violenza con testimonianze di massacri che si registra per la prima volta nella storia dell'umanità nel periodo Neolitico che annovera tra le sue cause il tramonto di una società egualitaria durata millenni , una forte pressione demografica e la nascita del concetto di proprietà dei migliori terreni agricoli, di pascolo e dei migliori territori di caccia, (oggi nulla è cambiato, si uccide per il controllo delle fonti energetiche) trova conferma in una indagine archeologica compiuta in una fossa comune databile al VII millennio a.C. nella località Schonck Kilianstadten in Germania dove i corpi di 26 individui sono stati trovati uccisi a colpi di freccia e con fratture alla testa. Segni di violenza su 34 corpi sono stati trovati dagli archeologi in fosse comuni con datazione ascrivibile al IV-V millennio a.C.a. Talhein in Germania e nella località di Asparrm Schletz in Austria, mentre in Francia nella località di Roaix, regione della Valcluse, una indagine anatomica sulle ossa di decine di individui sepolti in un ipogeo ha stabilito che in larga parte erano erano stati uccisi a colpi di freccia. E come non dimenticare la senzazionale scoperta della mummia di un uomo adulto battezzato l'uomo di Similaun vissuto 5200 anni fa restituito da un ghiacciaio i scioglimento a 3000 metri di quota ucciso da un colpo di freccia?