E' passata la mozione sul piano casa presentata nel corso del Consiglio Comunale di ieri sera dai Consiglieri di Imperia bene comune Gian Franco Grosso e Mauro Servalli. A sostenere la mozione anche il MoVimento 5 Stelle e il Partito Democratico che in Regione osteggia il piano redatto dall'Assessore all'Urbanistica Marco Scajola e che verrà portato in discussione in Consiglio Regionale il prossimo 15 dicembre.
Le altre forze che compongono la maggioranza dell'amministrazione Capacci (Imperia Cambia, Imperia di Tutti Imperia per Tutti e Azione Civica) si sono astenute, a eccezione dei Consiglieri di Imperia Cambia Susanna Palma e Ester D'Agostino che hanno votato contro la mozione di Grosso e Servalli.
"Riteniamo - ha commentato Gian Franco Grosso a Sanremo News - che chi si è astenuto non si sia completamento smarcato da quella che è stata per anni la strategia sul piano urbanistico del centro destra. Mi aspettavo una presa di posizione più netta. A ogni modo l'astensione è stata decisiva perché la mozione passasse.
Tra i contrari alla mozione Forza Italia, Imperia Riparte e Fratelli d'Italia. "Forse Casano - ha detto Grosso - si è dimenticato la sua forte presa di posizione contro l'urbanistica di questo territorio quando è stato eletto non con i voti di Fratelli d'Italia, ma della Svolta".
Ieri in Consiglio è stata approvata anche una variazione di bilancio relativa all'impiego di 418mila euro derivanti dalla contrattazione dei mutui. "Noi - ha commentato il Capogruppo di Imperia bene comune - abbiamo votato contro perché riteniamo giusto che la cifra si sarebbe dovuta impiegare per un solo intervento specifico, per esempio il rifacimento degli asfalti, mentre l'amministrazione ha preferito dividere la somma per finanziare più voci di spesa. Credo anche che i 50mila euro destinati al piano dei lidi non ci sembra siano una priorità. Secondo noi servono una città pulita, una promozione turistica, un commercio sano e le strade asfaltate. In ultimo critichiamo i 100mila di oneri di urbanizzazione, perché avremmo voluto che fossero impiegati maggiormente nelle frazioni che sono abbandonate".
Francesco Li Noce