Sanremo: venditori ambulanti abusivi, lettore "Mancano le capacità o la volontà di sconfiggere il fenomeno?"

Alessandro V. interviene in merito alla presenza di venditori ambulanti abusivi a Sanremo.

"L' esigenza di contenere e contrastare nella città di Sanremo il fenomeno dell’abusivismo commerciale è sempre più sentita e condivisa da tutti.  Questo fenomeno causa gravi conseguenze economiche al settore del commercio legale in forma fissa e ambulante. Tale fenomeno spesso viene alimentato dalla criminalità organizzata e si esercita attraverso lo sfruttamento di persone, nella gran parte extracomunitari talvolta privi di titolo giuridico che consenta la permanenza nel territorio nazionale e che svolgono, quindi, un attività irregolare e illegale in tutti i sensi. Nonostante promesse e proclami, mancano servizi investigativi per l’individuazione dei luoghi di approvvigionamento di merce contraffatta, mancano interventi specifici e incisivi di controllo per contrastare l’azione di quei soggetti dediti a vendite  irregolari. Fondamentali sono inoltre i manifesti, anche in lingua straniera,  per richiamare l’attenzione sulle eventuali sanzioni penali ed amministrative previste nei confronti di coloro che acquistano merce contraffatte. Spesso mi chiedo se questi venditori abusivi vengano tacitamente accettati perché attirano i francesi per le vie della città, come se fossero una specie di attrazione turistica, molto rara da trovare in altre città soprattutto della Francia, dove la magistratura non scherza. Nonostante tutto vedo sempre decine di venditori in via Matteotti, via Palazzo e Piazza Eroi. Si spostano dieci minuti quando vedono la polizia e poi ritornano ad operare tranquilli e indisturbati. Nei giorni di mercato poi, la fanno da padroni, hanno in pieno controllo della città. Quindi mi domando: mancano le capacità o la volontà di sconfiggere il fenomeno? Viaggiando per l'Europa non ho mai visto mercati o fiere così disordinati, pericolosi, dove regna l'anarchia totale. Dovremmo farci un esame di coscienza come cittadini europei e capire se dobbiamo vergognarci o cercare di migliorare imitando le vere democrazie europee".