Sanremo: soppressione daini alla ‘fattoria’ di San Romolo, l'opinione di una lettrice in risposta ad una mail

"Se in parte la lettera dalla lettrice indignata per la morte del daino è condivisibile voglio fare un distinguo obbligatorio.

La situazione in cui versano gli animali della cosiddetta Fattoria di San Romolo è frutto dell'incompetenza e del disinteresse del Comune. Non faccio preferenze fra la passata amministrazione e quella odierna, entrambe non hanno fatto niente di serio per risolvere il problema.

Senza troppo sentimentalismo e con un po' di pragmatismo dico che hanno fatto benissimo a porre fine alle sofferenze dell'animale senza sprecare inutilmente quello che ha potuto sfamare amici cani meno fortunati di quelli che vivono nelle nostre case e comunque risparmiare dei soldi. Non credo che il veterinario si sia divertito a decretare l'incurabilità dell'animale ed abbia optato per un colpo al posto del veleno e non credo proprio che chi ha dovuto eseguire l'ingrato compito abbia fatto le capriole di gioia tenuto conto di quanto impegno ed amore egli metta nella difesa e nel salvataggio di animali.

Non sarò non essendone in grado di dare sfoggio della grande erudizione della signora indignata mi permetto però di farle notare che nella nostra vicina ed osannata Francia dove si ripopolano le valli, la caccia è consentita sette giorni su sette, si possono uccidere uccelli che da noi sono proibiti, è consentito l'uso del vischio per la cattura dei volatili, vengono ancora utilizzate le esche velenose per le volpi e, dulcis in fundo a breve saranno abbattuti oltre trenta lupi che in Italia sono protetti.

Scordavo di precisare che in Francia la Polizia accompagna a pedate alle frontiere anche donne e ragazzini in fuga, nella crudele Italia dove si decide di abbattere un daino per evitare che soffra, i migranti bene o male vengono accolti. Si potrà non essere d'accordo ma la differenza mi pare evidente.

Maria Luigia".