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Eventi | 16 aprile 2015, 09:39

Arma di Taggia: grande successo ieri mattina allo 'Sclavi' per la quinta edizione de 'La Pace di Corsa'

La corsa è stato il momento centrale del progetto promosso dalle Caritas Liguri che vede il coinvolgimento di 2.000 studenti di tutta la Regione (la corsa si è svolta anche a Savona, Genova e La Spezia).

Arma di Taggia: grande successo ieri mattina allo 'Sclavi' per la quinta edizione de 'La Pace di Corsa'

Si è svolta ieri mattina, presso il campo sportivo "Sclavi" di Arma di Taggia, la quinta edizione de "la pace di corsa", che ha visto impegnati con grande entusiasmo più di 370 alunni di 17 classi degli Istituti comprensivi di Sanremo Ponente, Arma di Taggia, Taggia e Riva Ligure.

La corsa è stato il momento centrale del progetto promosso dalle Caritas Liguri che vede il coinvolgimento di 2.000 studenti di tutta la Regione (la corsa si è svolta anche a Savona, Genova e La Spezia).

Nelle scorse settimane in ogni classe, attraverso giochi e riflessioni, si è cercato di porre l’attenzione al più debole. In famiglia, a scuola, nel gruppo, nel mondo. Chi è di solito al centro dell’attenzione degli altri? In famiglia spesso è colui che è più debole. Nel gruppo di amici invece capita che chi è in difficoltà venga accantonato e chi è più influenzabile corra dietro a chi si mostra più forte, più capo, più spavaldo, più leader. Sembra a tutti che nel mondo i più deboli soccombano e che i più furbi la facciano franca e si impongano sugli altri. Ciascuno di noi può essere debole: genitore, dirigente o collaboratore scolastico, insegnante, studente. Nell’arco della giornata passiamo da situazioni dove siamo forti a situazioni dove siamo deboli. La civiltà di un popolo si misura dalla capacità di accorgersi del debole e di difenderlo mettendolo al centro. C’è una regola d’oro alla base del nostro stare insieme che abbiamo cercato di riscoprire con le attività svolte in classe: occhio al più debole, qui e nel mondo! È la prima persona da amare, da guardare, per la quale darsi da fare. Questo significa essere forti!

Con la corsa i ragazzi si sono impegnati in una concreta azione di solidarietà. Ogni partecipante ha coinvolto dei sostenitori (genitori, parenti, amici, se stesso, autofinanziarsi facendo una piccola rinuncia) che hanno promesso di dare un contributo per ogni giro percorso. I ragazzi si sono quindi impegnati due volte: a trovare i sostenitori e ad effettuare più giri di campo possibile per raccogliere fondi a favore dei loro coetanei che vedono i loro diritti calpestati... primo fra tutti il diritto a essere bambini.

Sono stati bravissimi. Tutti insieme hanno fatto migliaia di giri di campo percorrendo centinaia di chilometri. Tutti i soldi raccolti verranno destinati al progetto di Caritas Aleksinac (Serbia) in favore dei bambini. Dopo la disgregazione della Jugoslavia e le guerre balcaniche sono più di 300.000 i bambini che vivono in povertà o che sono a rischio di povertà. A causa delle privazioni materiali, sociali e culturali sono limitati nella realizzazione dei loro diritti all’educazione, alla salute, allo sviluppo e alla protezione e sono spesso invisibili.

"Ringraziamo tutti i bambini e ragazzi - evidenziano gli organizzatori - che hanno partecipato con grande impegno, entusiasmo ed allegria; tutti i sostenitori che hanno condiviso lo spirito dell'iniziativa e contribuito a finanziare i progetti; gli insegnanti che hanno affiancato gli alunni nella realizzazione delle attività, che si concluderanno con un ultimo incontro nelle classi per informare su quanto raccolto e su come verranno utilizzati fondi".

Carlo Alessi

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