"Caro Direttore,
vorrei portare all'attenzione dei lettori i magnifici regali che noi offriamo alla natura dopo la chiusura dell'arte venatoria.
Passeggiando lungo un sentiero magnifico in Bajardo, mi sono imbattuta nei doni offerti a madre natura e alla dea Artemide con grande generosità da alcuni cacciatori.
Pensi, ho raccolto ben due sacchi di cartucce del peso di circa 5 chili. Davvero offerte generose. Forse questa pratica vuole essere un rito propiziatorio in onore alla dea della caccia?
Con questo non vorrei che si scatenasse la solita polemica sterile "caccia sì - caccia no", sottolineo che non sono contro la caccia, apprezzo il lavoro dei cacciatori di mantenimento dei sentieri e l'impegno a debellare la processionaria, ma non è più proponibile e tollerabile che alcuni cacciatori del volo lascino le loro cartucce e i residui dei loro pranzetti, ahimè, anche in terreni privati e cintati.
Per quel che mi riguarda sono assolutamente liberi di praticare al meglio l'arte venatoria. Ho fatto del mio meglio per togliere le cartucce che trovavo lungo il sentiero, purtroppo ce ne sono ancora moltissime e non oso pensare quante ce ne siano in altri sentieri.
Le foto allegate non rendono la bontà di questi doni. Madre natura ci offre molto e noi non siamo in grado di ripagarla.
La prossima volta porterò i loro preziosi doni presso la sede della Federcaccia e chiederò se avranno il piacere di portare a conoscenza il rituale propiziatorio: "Lasciamo felicemente le cartucce nel bosco in onore di Artemide".
