Mentre il premier Matteo Renzi sta meditando su come rottamare la vecchia scuola per fondare quella Buona, qualcuno s’è già rottamato le scatole a forza di fare lezione in corridoio. Sono gli studenti della classe 4A dell’Istituto tecnico turistico “Hanbury” a Imperia. Il caso va avanti da diversi giorni, da quando i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile la loro aula. Giacché mancano spazi disponibili (ci sarebbe la sala computer, ma occuparla creerebbe problemi agli altri ragazzi), non restava che sistemare banchi e lavagna tra il viavai di compagni, professori e bidelli.
Così tra una verifica rimandata e un’interrogazione passata in cavalleria, alla classe senza fissa dimora è toccato peregrinare sulle piastrelle di tutti e di nessuno. Troppo angusto quell’ingresso dell’aula ricavata tra l’archivio e la biblioteca; troppo basso il suo soffitto e fragile il suo pavimento. Dai pompieri è giunta l’ardua sentenza: lì non si deve più entrare. Il 2015 era cominciato ottimamente per il complesso di piazza Ulisse Calvi, che comprende l’Istituto professionale per il commercio e il Liceo classico. Con il toccasana dei caloriferi spenti, perché la Provincia a corto di fondi aveva ridotto l’orario del riscaldamento. Mettiamoci poi la vetustà del seicentesco edificio, colabrodo energetico scarsamente coibentato, e il gioco rottamabile è servito. Dai cappotti ai corridoi il passo è stato breve: il prossimo sarà chiedere ospitalità nei locali del Classico, nell’attesa che inizino e finiscano i lavori di adeguamento, per i quali la Provincia ha appena magicamente stanziato 70.000 euro.
In una città che si autoproclama turistica, il turismo è un concetto spesso nebuloso. Lodevole puntare sulla formazione, però sarebbe bene partire dalle fondamenta, per esempio trovando una sede definitiva all’istituto Hanbury. Chissà, gli studenti ammezzati tra un piano e l’altro del palazzo potrebbero finire, un domani, nel campus universitario imperiese. L’idea figura tra i tanti progetti che ruotano intorno alla convenzione triennale appena siglata tra l’Ateneo di Genova e la Spui (la società che promuove l’Università nel capoluogo). Pure lì, guarda caso, s’è discusso di turismo: master, programmi di specializzazione, l’attività del corso di laurea in Scienze del… facile indovinare la parola. Ci scriverei però “dell’accoglienza”. Che sia un’aula mancante, una stanza d’albergo da rimodernare o un commerciante avaro di sorrisi, su questo tema c’è ancora moltissimo da apprendere.