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Eventi | 28 ottobre 2014, 16:17

Da tutto il mondo a Castelvittorio per la scuola di cucina di Terry

I corsi del Busciun sono stati inseriti in alcuni pacchetti turistici e ci sono ospiti che scelgono Castelvittorio proprio per partecipare alle sue lezioni.

Da tutto il mondo a Castelvittorio per la scuola di cucina di Terry

Avevamo parlato di Terry e del suo ristorante, Il Busciun, in un precedente articolo della rubrica dedicata ai migliori ristoranti della zona, che non sono necessariamente quelli con chef stellati o arredi di lusso, ma quelli che sanno offrire ai clienti un’accoglienza d’eccellenza e regalare al turista l’emozione e il sapore di un territorio.

Fra questi a pieno titolo rientra il Busciun, gestito dal 1995 dalla cuoca Terry e da suo marito Tafe,  sempre disponibili ad accogliere tutti con un sorriso.

Avevamo dato la notizia dei corsi di cucina proposti da Terry che insegna a preparare il Turtun, a fare la pasta e il pane.  Gli stranieri, in particolare i danesi,  che rappresentano la comunità più numerosa, li seguono sempre con grande soddisfazione. Ma se prima i corsi erano un semplice passatempo, un’attività che permetteva ai turisti stranieri di passare un pomeriggio divertente e allegro, ora la musica è cambiata. I corsi di Terry sono stati inseriti in alcuni pacchetti turistici e ci sono ospiti che scelgono Castelvittorio proprio per partecipare alle sue lezioni. E dopo le presenze dei danesi, ora si registrano presenze da tutto il nord europa. Le immagini che vedete sono quelle di una delegazione svedese, che ha preparato seguendo le sue lezioni il Turtun, le tagliatelle, il pesto, i saltimbocca per finire un delizioso tiramisu ai frutti di bosco. Ed alla fine del corso si sono mangiati i piatti preparati da loro.

Posso garantirvi che le allieve si sono molto divertite e che i piatti erano tutti di ottima qualità e gusto gradevole, compreso il pesto preparato si con il mortaio ma senza seguire le complicatissime regole dei maestri del mortaio.

Tutti gli ingredienti sono stati messi  insieme dentro il mortaio e via di pestello fino a raggiungere la consistenza desiderata con l’aggiunta di un prezioso olio di montagna.

 

 

La cucina qui è semplice e tradizionale per una scelta precisa, non per mancanza di fantasia e creatività, che la cuoca preferisce applicare ad altre discipline, la musica, il disegno e la poesia.

Dalla grande vetrata della cucina si gode di una vista superba sulla vallata e il paesaggio dominato dal verde dei boschi sembra ispirare la preparazione dei piatti. Le partecipanti al corso si godono questo meraviglioso panorama mentre impastano, agitano il pestello nel mortaio e prendono appunti. Si perché prendono nota delle ricette per riproporle agli amici e conoscenti al ritorno a casa.

 

Il Turtun di Terry è speciale non solo per gli ingredienti usati, ma soprattutto per la preparazione originale.

Ecco come si fa il Turtun con le parole di Terry: “per la pasta, impastate due volte fino ad ottenere una pasta compatta, ma morbida; fatela riposare coperta da un telo, cantando una filastrocca per essere sicuri della felicità dei commensali. Per il ripieno tagliate a dadini le verdure (cipolla, zucchine  e patate) e amalgamatele con l’olio con gli altri ingredienti, tritati finemente. Stendete la sfoglia su un tagliere di legno, datele una forma rotonda fino a farla debordare; quindi versate il ripieno e tirate la parte esterna della pasta per ricoprire la parte superiore con ripetute piegature. In gergo si definisce “copertura con le rughe”. Cospargete di olio e forate in più punti con la forchetta. Mettere nel forno a legna senza teglia per 40/50 minuti. Ben presto il profumo farà venire l’acquolina in bocca a tutti i commensali, anche a quelli che detestano le verdure”.

Il segreto del successo sta nella filastrocca, che rende felici tutti, chi prepara il turtun e chi lo mangia.

Per i più esigenti ecco nel dettaglio gli ingredienti per 6 persone.

Pasta sfoglia: 400 grammi farina, 1 bicchiere di olio e.v.o. , acqua e sale q.b.

Per il ripieno: 1 kg di zucchine verdi chiare grosse; 2 patate o in alternativa una manciata di riso; 1 cipolla; un uovo (facoltativo); 200 grammi di formaggio fresco, meglio se tuma della valle; 150 grammi di formaggio grana grattuggiato o se preferite di pecorino; 3 cucchiai di olio di oliva extravergine; sale q.b

Se volete assaggiare le specialità del locale e scoprire i segreti della cucina, non esitate a telefonare  a Terry e chiedete il calendario dei corsi. Di solito accetta le iscrizioni, anche se non siete stranieri e parlate l’italiano.

Claudio Porchia

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