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Politica | 22 luglio 2014, 15:47

Stato di agitazione a livello nazionale ed anche imperiese per i lavoratori delle Camere di Commercio

FP-CGIL, CISL-FP e UILFPL di Imperia, oltre a sostenere l’iniziativa nazionale, attiveranno anche a livello locale una serie di iniziative volte a rafforzare la richiesta.

Stato di agitazione a livello nazionale ed anche imperiese per i lavoratori delle Camere di Commercio

FP-CGIL, CISL-FP e UILFPL a livello nazionale hanno proclamato lo stato di agitazione degli addetti delle Camere di Commercio con manifestazione nazionale a Roma che si terrà domani.

L’iniziativa dei sindacati è contro il recente Decreto Legge 90/2014 che proponendo il dimezzamento del contributo annuale pagato dalle imprese e derivante dai diritti camerali porrebbe inizio ad una crisi irreversibile del sistema camerale italiano. Inoltre nell’ultima versione del disegno di legge 'Italia Semplice' è previsto il totale superamento del diritto annuale ed il passaggio del Registro delle Imprese al Ministero dello Sviluppo Economico senza, peraltro, nessuna previsione sul futuro del personale coinvolto e sui possibili processi di riorganizzazione. Attualmente gli addetti a livello nazionale, tra diretti ed indiretti, ammontano a circa 12.000 mentre nella nostra provincia le persone impiegate nelle diverse attività svolte dalla Camera di Commercio di Imperia sono, con l’indotto, prossime alla cinquantina.

"Se ciò che si chiede è una Pubblica Amministrazione più efficiente e vicina al cittadino ed alle imprese - scrivono i sindacati - non si comprendono interventi di questa natura. In particolare le Camere di Commercio rappresentano un esempio concreto di semplificazione e modernizzazione, con procedure interamente telematiche implementate già da tempo e con numerosi esempi di percorsi di autoriforma in avanzato stato di definizione o già avviati.

Di che 'riforma' e di quale 'miglioramento dell’efficienzaì si sta dunque parlando? Il Decreto 90 del 2014 propone semplicemente di tagliare contributi di soggetti privati, che sono gli utilizzatori di importanti servizi erogati dell’ente. Non si comprende il senso riformatore di un Decreto che non si pone minimamente l’obiettivo, questo sì eventualmente condiviso anche dal sindacato e dai lavoratori, di come implementare e rendere ancora più efficienti i servizi resi a territorio ed imprese, di come riorganizzare il lavoro in questo senso salvaguardando i livelli occupazionali diretti e indiretti".

"Nel Decreto di tutto ciò non si trova traccia. Le lavoratrici ed i lavoratori delle Camere di Commercio ed il Sindacato chiedono al Governo di modificare il Decreto 90/2014 e di avviare, nelle Camere di Commercio come in tutto il resto della Pubblica Amministrazione, una reale discussione per una riforma seria tralasciando iniziative che nulla hanno a che vedere con il reale processo riformatore di cui ha bisogno il Paese. Noi diciamo si ad una reale riforma del sistema camerale che, attraverso la  riorganizzazione degli enti e la razionalizzazione dei costi, consenta di ridurre i diritti camerali senza mettere a rischio i servizi e che punti, facendo leva sulle competenze esistenti, a garantire servizi di alto livello alle imprese, sostegno efficace allo sviluppo economico dei territori, e posto di lavoro agli occupati".

FP-CGIL, CISL-FP e UILFPL di Imperia, oltre a sostenere l’iniziativa nazionale, attiveranno anche a livello locale una serie di iniziative volte a rafforzare la richiesta.

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