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| 15 aprile 2014, 17:06

Sanremo: l'invecchiamento attivo al centro di un interessante incontro organizzato dall'Unitre

Il Dott. Franco Martini, Direttore del Reparto di Medicina Interna dell’Ospedale di Sanremo, ha curato l'incontro.

Sanremo: l'invecchiamento attivo al centro di un interessante incontro organizzato dall'Unitre

Lunedì 14 Aprile 2014, nella Sala degli Specchi di Palazzo Bellevue, UNITRE SANREMO ha offerto ad un interessato pubblico una visione sul futuro riguardante l’invecchiamento attivo. La Presidente Dott.ssa Forneris spesso attinge alle eccellenze sanremesi e questo è anche il caso del Dott. Franco Martini, Direttore del Reparto di Medicina Interna dell’Ospedale di Sanremo.

L’invecchiamento è un processo che riguarda tutti perché se ci pensiamo, si comincia ad invecchiare già quando si nasce.

Anzi poter invecchiare dovrebbe essere la speranza di tutti, ed oggi è più probabile perché in 25.000 anni nel mondo, la durata di vita media è aumentata da 18 anni ad  80 anni. L’incremento maggiore è avvenuto negli ultimi 100 anni ed oggi si può dire che ogni decennio, la vita media s’incrementa di un anno.

Spesso le medie nascondono squilibri ed infatti vi sono paesi come l’Angola, in cui la vita media è di 38 anni.

Le donne in tutto il mondo vivono mediamente di qualche anno più a lungo.

Questa progressione della durata della vita che vede l’Italia in buona posizione, fa prevedere nel 2050 una popolazione di almeno 8 milioni di ultrasessantacinquenni, quasi il 20% della popolazione totale. La Regione Liguria ha già raggiunto questa percentuale e si prevede raggiunga il 27% di over 65 nel 2050.

Il Dott. Martini ha anche evidenziato che una sanità migliore favorisce certamente il prolungamento della vita ma al tempo stesso in tutti i paesi che godono di migliore assistenza sanitaria la natalità mediamente diminuisce e viceversa nel terzo mondo la natalità è altissima.

Tuttavia il Dott. Martini, mette in guardia dal confidare soltanto sulla medicina, anzi un buon invecchiamento nei paesi progrediti, dipende per il 70 % dallo stile di vita e solo per il 30% da patologie genetiche.

Vi sono stili di vita veramente pessimi per l’invecchiamento ma anche la moderazione va analizzata con attenzione.

Uno stile di vita “border line” va pure evitato. Per esempio ogni giorno fumare 7-8 sigarette al giorno, bere mezzo litro di bevanda alcoolica, stare diverse ore davanti alla TV , essere in sovrappeso di 5-7 KG.

Data l’importanza sociosanitaria dell’invecchiamento della popolazione, il Ministero della Salute in collaborazione con altri enti ha attivato il Progetto Passi d’Argento, che consiste in un monitoraggio a livello nazionale sulla qualità della vita e sulle problematiche sociosanitarie degli over 64, considerando fattori di rischio come sedentarietà, masticazione, vista, udito, fumo, alcool, alimentazione, depressione e isolamento.

Le attività di base dell’anziano indicate con la sigla ADL (mangiare,muoversi,usare servizi,igiene personale,continenza) e quelle strumentali indicate con la sigla IADL (telefonare,assumere farmaci,fare spesa,cucinare,accudire casa,bucato,spostarsi fuori casa,pagare bollette) vengono classificate onde poter programmare sul territorio attività di prevenzione e di cura postoperatoria.

L’ASL N.1 Imperiese ha già predisposto un programma di orientamento al paziente in tutti gli ospedali. Ciò progressivamente porterà all’abolizione dei reparti divisi per specialità clinica. Il paziente anziano è spesso polipatologico con malattie croniche-degenerative che ogni tanto si acutizzano. E’ più razionale quindi trasferire gli ammalati direttamente dal Pronto Soccorso ove ricevono le cure d’urgenza ad una Unità di Valutazione Multidisciplinare Ospedaliera, che dal Reparto Acuti ove riceveranno le cure intensive di specialisti in consulto fra loro, li trasferirà poi ad un reparto di media intensità ed infine ad una Assistenza Domiciliare Ospedaliera e ad un Progetto Badanti.

Il Dott. Franco Martini, non ha nascosto le gravi problematiche cui le persone vanno incontro a causa di diverse patologie invalidanti, per cui ha raccomandato ai presenti una semplice prevenzione che può preservare a lungo la nostra salute.

Dare una struttura alla propria giornata, coltivare interessi e relazioni, essere diversamente produttivi, mangiare bene e muoversi,fare regolari controlli medici.

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