Santo Stefano al Mare, il sindaco Di Placido: "Sono dispiaciuto e rammaricato. Occorre una profonda riflessione sul tema dell'accoglienza ai turisti"

“Sono rammaricato e dispiaciuto per quanto accaduto credo che ciò metta in luce che ancora dobbiamo crescere molto sul fronte dell’accoglienza ai turisti e dell’accoglienza in generale con i clienti”. Commenta così alla nostra testata, il sindaco di Santo Stefano al Mare, Elio Di Placido, quanto è emerso dalla nostra inchiesta (QUI) ossia quella in cui abbiamo “testato” non solo l’organizzazione degli imprenditori attivi nel settore balneare, ma anche abbiamo chiesto informazioni, sia palesandoci come giornalisti che “fingendoci” turisti, in merito al costo, per una coppia, di un ombrellone con due lettini: questo è stato il target di riferimento. Una semplice e legittima domanda che, però non sempre ha ricevuto una risposta.

Da Cervo a Ventimiglia non è stato semplice ricevere le informazioni desiderate. Certo, in tanti sono stati gentili e disponibili, ma molti non hanno mostrato la stessa apertura né di fronte ad un potenziale cliente né ad un giornalista che chiedeva le tariffe. C’è stato persino chi non ha voluto fornire alcun dettaglio, chi ha invitato a mandare una mail o addirittura a recarsi personalmente presso lo stabilimento balneare e quando è stato detto che chi chiamava si trovava in un’altra regione, non ha comunque cambiato idea.

Per la maggior parte dei comuni oggetto della nostra inchiesta siamo riusciti comunque a stimare una media e a farci un’idea su quanto costa trascorrere una giornata al mare, ma nel caso di Santo Stefano al Mare, ciò non è stato possibile.  Sul territorio non sono presenti tante strutture presenti e di queste comunque solo un gestore di uno stabilimento ci ha risposto in modo cortese dandoci tutte le informazioni richieste, così come l’addetta alla reception di un noto albergo. Gli altri invece, hanno optato per il silenzio. E se un turista volesse venire a Santo Stefano al Mare per trascorrere le proprie vacanze? Sicuramente di fronte ad un certo “trattamento” sarebbe comprensibile se cambiasse idea.

“Ai nostri imprenditori- ci dice il primo cittadino- e mi riferisco non solo a quelli che operano nel settore balneare, ma anche nella ristorazione e nel commercio, dico che i turisti sono una risorsa importante e la gente non deve andare via dal nostro bellissimo comune con il dispiacere, ma l’unico “dispiacere” deve essere proprio il fatto che va via poiché ha terminato le proprie vacanze. Già abbiamo una stagione che è partita in ritardo e con mille difficoltà a causa dell’epidemia del coronavirus, è giusto che li si accolga con il sorriso. Dobbiamo quindi, cambiare atteggiamento. Se qualcosa ci ha insegnato questo momento terribile che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, puntualizza il sindaco Di Placido, deve essere proprio questo: dalle difficoltà bisogna ripartire e reinventarsi, ma con la speranza e il sorriso e non con il rancore. Stando quindi, ha concluso il primo cittadino, quanto mi avete riferito a seguito della vostra inchiesta, posso solo dire che sono profondamente dispiaciuto e ciò mi porta a dire che dobbiamo seriamente attuare una profonda riflessione sulle nostre capacità di accoglienza. Noi tutti, e parlo della Liguria in generale, siamo in un bellissimo posto non per merito nostro, ma per quello della natura. Il nostro merito deve essere quello di 'attirare' i turisti e farli ritornare, ma attraverso un altro spirito”.