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In Breve

| 08 aprile 2020, 07:21

Emergenza Coronavirus e crisi della ristorazione raccontata da un prof. dell'Istituto Alberghiero: "I ragazzi mi chiedono quando torneremo in cucina"

Il comparto della ristorazione è fermo da tempo e le prospettive sono incerte. Abbiamo analizzato questo argomento con Livio Revello, il presidente dell'Associazione Cuochi Provincia di Imperia.

Livio Revello

Livio Revello

L'emergenza Coronavirus dal punto di vista degli chef con un focus anche sugli studenti dell'Istituto Alberghiero di Arma di Taggia. Ne abbiamo parlato con Livio Revello, il presidente dell'Associazione Cuochi Provincia di Imperia (Federazione Italiana Cuochi), una realtà che sulla riviera di ponente conta 70 associati, 260 a livello regionale.

Con il mondo della ristorazione fermo e tantissimi contratti fermi o addirittura scissi, questo settore dell'economia della provincia di Imperia sta vivendo attimi di grande preoccupazione. Uno scenario incerto che vivono anche gli studenti di sala e cucina del prestigioso Istituto armese.

Ecco che cosa ci ha raccontato Livio Revello: “In questo momento i nostri associati si sono divisi su tre fronti. I docenti fanno le lezioni online nei modi più idonei. E' un momento storico a memoria, nessuno penso che si ricordi una quarantena nella nostra storia. Altri sono lasciati a casa perchè la ristorazione si è dovuta fermare. Altri ancora, specialmente i titolari di attività, si sono lanciati in imprese solidali. Alcuni dei nostri stanno cucinando pasti per chi ha bisogno piuttosto che altre iniziative sociali, come raccolte fondi. Cerchiamo di essere utili per quanto si può. A livello nazionale abbiamo il Dipartimento Solidale per le Emergenze con un po' più di attività perchè agisce insieme alla Protezione Civile e stanno dando una grossa mano nel bergamasco per sopperire alla parte ristorativa, soprattutto negli ospedali dove ci sono gli addetti a casa per il Coronavirus”.



Dal punto di vista formativo come è cambiata la vostra attività? “Noi viviamo questa duplice fase della scuola. Abbiamo sia la parte teorica con tutte le materie sia la fase laboratoriale. Naturalmente noi docenti stiamo attuando tutte le misure possibili per stare vicini ai nostri studenti, per non farli sentire soli e fargli vivere questo momento come se fosse una routine. C'è chi manda materiali, chi fa lezione online vedendosi vis a vis con i ragazzi. Abbiamo anche organizzato ospitate online per far capire come poter organizzare al meglio questo tempo insieme. - racconta Revello - A livello di Federazione abbiamo tanti amici e così abbiamo avuto ad esempio il responsabile del social network della Federazione, un ragazzo di Pavia che diversamente avrebbe avuto difficoltà ad essere presente fisicamente. Oggi insieme al prof. Giulio Gaiaudi, siamo stati in collegamento con Kyoto dove un ragazzo di Sanremo, Andrea Ferrero, ha spiegato la sua carriera. In questo modo siamo più vicino agli studenti per vivere meglio questi giorni di reclusione forzata in casa. Quando finiamo la lezione i ragazzi ci chiedono 'quando rientriamo in cucina?'. Penso sia una cosa comune. Qualsiasi professore di laboratorio di qualunque istituto penso viva la stessa condizione”.

“Viviamo in una sorta di congelamento economico dal punto di vista turistico. Ancora l'altro giorno per quello che sentivo nei vari notiziari, si parlava di un possibile ritorno all'economia classica tra maggio e giugno, sentivo che il turismo a livello estero verrà riaperto intorno a novembre quindi si brucerà tutta la parte estiva. Se i presupposti migliori sono questi, vuol dire ristrettezza delle brigate di cucina, dei posti di lavoro e naturalmente chi soffre maggiormente sono i ragazzi che usciranno quest'anno dalla maturità e che dovranno andare ad implementare quelle che sono cucine e gli staff già in essere. Noi cerchiamo di formarli al meglio per essere competenti e per essere persone pronte a partire in qualsiasi momento non appena si sblocchi la richiesta”.

“Sarebbe bello poter dare un messaggio di speranza ma viviamo talmente alla giornata che uno non riesce ad immaginare come potrebbe essere il domani. Come italiani siamo un popolo di sognatori e credo che potremmo far diventare i nostri sogni una realtà. Non sarà oggi, non sarà domani ma dopodomani usciremo da questa dura battaglia a testa alta e vincenti” conclude Livio Revello.

Stefano Michero

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