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Politica | 22 marzo 2020, 16:40

Coronavirus - arrivati a Crema 52 medici ed infermieri cubani, l'intervento di Gabrielli (PRC)

Il portavoce della federazione provinciale di Rifondazione Comunista analizza le differenze nella sanità tra uno dei paesi più poveri del mondo ed il nostro

Coronavirus - arrivati a Crema 52 medici ed infermieri cubani, l'intervento di Gabrielli (PRC)

La Repubblica di Cuba ha mandato 52 medici ed infermieri altamente specializzati a Crema, con la loro esperienza mondiale in epidemie, e con il loro interferone Alfa2B impiegato già utilmente contro in Covid19 in Sud Corea e Cina.

"Sono arrivati da uno dei paesi più poveri del mondo. Un paese che però ha scelto, prima del mercato, della crescita, del profitto, il diritto alla casa, al cibo, alla scuola, alla salute, gratis per tutti” - ha commentato Alberto Gabrielli, membro della federazione provinciale di Rifondazione Comunista.

“Salute appunto. Nel nostro assai più ricco Paese, dotato di uno dei migliori sistemi sanitari pubblici in assoluto del Pianeta, i cittadini (sotto plagio costante di Media e Politicanti) hanno deciso negli ultimi 20 anni di delegare tutto ciò al mercato, sottoponendo le sorti delle prime necessità dei cittadini alle decisioni di quattro banchieri, e pochi milioni di ricchi e straricchi" - analizza l'esponente del PRC


 


 "La prevenzione - continua Gabrielli -, oltre che prevenire e quasi sempre evitare l'insorgere di moltissime malattie, con esami e terapie precoci, deve  realizzare un sistema pronto ad intervenire nei casi di massima urgenza, disponendo di un numero assolutamente ridondante di posti letto, di terapie intensive, di dispositivi di protezione (tipo le mascherine, tanto per dire) rispetto alle normali esigenze, nella speranza che essi non servano mai, ma pronti in caso di necessità. Come ora. Ma la Costituzione, depravata con l’ introduzione del Pareggio di Bilancio obbligatorio, non lo consente. Così negli ultimi 10 anni abbiamo cancellato 70.000 posti letto e non so quanti di Terapia Intensiva, che adesso cerchiamo di rimpiazzare in fretta e furia con costi enormi, in denaro ed in morti. E non abbiamo neppure mascherine per proteggere coloro che ora, con una ipocrisia infinita, chiamiamo eroi".

"La Repubblica Popolare di Cuba ha mandato a Crema, con le sue poche forze economiche ma con la sua grande forza morale, 52 medici altamente qualificati, a darci una mano. Non si tratta qui di snocciolare slogan politici che, per i soliti prevenuti, sarebbero considerati strumentalizzazioni e risulterebbero irrispettosi verso chi, nonostante il patto di stabilità, sta dando tutto se stesso per aiutare le persone – Infermieri, Volontari, Medici… - ma semplicemente di osservare che le esigenze primarie dei cittadini non possono e non devono passare per il controllo di banchieri e banche, ma devono essere l’obiettivo primario di ogni società, non possono essere soggette a norme di produttività economica ma di produttività sociale. Come fa la poverissima Cuba” - conclude Alberto Gabrielli.

C.S.

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