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Attualità | 14 febbraio 2020, 12:00

Imperia: vasche per l'allevamento ittico, Legambiente non osteggia "a patto che siano realizzate in modo corretto a tutela della salute e dell'ecosistema"

Per il presidente della sezione regionale, Santo Grammatico, occorre "avere garanzie dagli allevatori e bisogna effettuare i doverosi controlli solo così si avrà del pesce di qualità nel rispetto dell'ambiente"

Imperia: vasche per l'allevamento ittico, Legambiente non osteggia "a patto che siano realizzate in modo corretto a tutela della salute e dell'ecosistema"

Vasche per l’allevamento ittico alla Galezza: Legambiente Liguria non osteggia a condizione che il progetto sia realizzato bene, secondo le norme di legge e le valutazioni scientifiche. Non si arresta in città il dibattito sulla creazione delle vasche per l’allevamento di orate e branzini e mentre su social si grida allo scandalo e l’opposizione parla di “ricadute negative” invitando il sindaco Claudio Scajola e l’amministrazione comunale a “riflettere  bene, prima di sacrificare il nostro mare e le nostre spiagge a una richiesta di sfruttamento commerciale”, abbiamo chiesto sul punto il parere alla sezione regionale di Legambiente, associazione che da decenni si occupa della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.

“Bisogna vedere come vanno fatte le cose.- ha dichiarato a Imperianews, il presidente regionale Santo Grammatico - Ci sembra eccessivo gridare subito a un nocivo impatto ambientale se non si valuta il tutto senza poi prendere in considerazione e riflettere ad esempio in merito agli effetti negativi di una cattiva depurazione o della raccolta differenziata. Tutte le paure dei cittadini devono avere delle risposte affidate a una valutazione scientifica e a soggetti istituzionali competenti”.

I dubbi e le perplessità di molti riguardano soprattutto il rilascio, nell’ambiente naturale che li circonda, di enormi quantità di rifiuti come il cibo non consumato, escrementi, plancton, batteri, antibiotici ed altri composti chimici come i disinfettanti. Perplessità che ha visto ieri l’attrice Livia Carli proporre la nascita di un comitato chiamando a raccolta gli imperiesi.“Voglio formare un comitato di cittadini per salvare la Galeazza– ha scritto su Facebook . Per favore chi si vuole unire mi scriva”. Altri cittadini infine, sempre tramite il social network, scrivono che l’impianto sarà “una cosa fuori senso e senza rispetto alla bellezza della nostra Galeazza” parlando di “ disastro in tutti i sensi. Sia per la salute, per i detriti, residui, additivi e coloranti”. In riferimento al pericolo relativo alle deiezioni dei pesci il presidente Grammatico ci spiega che “se le vasche sono posizionate in un luogo dove ci sono sufficienti correnti e se gli impianti di depurazione funzionano correttamente per quanto riguarda gli escrementi dei pesci, che sono animali a sangue freddo, non si registreranno problemi batteriologi per la salute umana”.

Ovviamente per il presidente di Legambiente Liguria le gabbie che eventualmente verranno posizionate  non devono intaccare l’habitat marino e la sua flora, coma la posidonia, i siti di interesse comunitario, l’ecosistema in generale, e non devono neanche intralciare le eventuali traiettorie dei traghetti. “Se tutto questo viene rispettato noi ci troveremo con degli allevamenti di qualità- ha sottolineato Grammatico- rispetto a del pesce che proviene da una filiera lunga”, come ad esempio quello che arriva dalla Grecia o da altri paesi ancora più lontani che molto spesso finiscono sulle nostre tavole .“Dobbiamo avere tutte le garanzie che tutti gli allevatori sono tenuti a dare - ha chiosato Grammatico - occorre effettuare tutti i doverosi controlli, l’Arpal deve effettuare le verifiche sulla colonna d’acqua e occorrono tutti gli accertamenti volti a garantire una migliore qualità del prodotto, la trasparenza sulla filiera; che non vi sia un alta concentrazione di pesci, che il mangime somministrato non contenga ogm e che quindi il cibo sia calibrato, come avvenuto ad esempio a Lavagna”.

Ieri sulla vicenda è intervenuto il primo cittadino imperiese Scajola che, attraverso una nota stampa ha assicurato che “si farà promotore, già nei prossimi giorni, di un incontro aperto a tutti i soggetti coinvolti nell'espressione dei pareri, utile a una valutazione complessiva sul tema e alle conseguenti decisioni". Qualora il Comune voglia sentire anche il parere di Legambiente, l’associazione si dice disponibile a offrire le proprie valutazioni. “Dove ci invitano a discutere - ha concluso Grammatico - noi andiamo. Siamo un’associazione di volontariato aperta al confronto costruttivo dando un contributo basato su valutazioni scientifiche”.

Angela Panzera

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