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Attualità | 10 febbraio 2020, 12:05

Taggia: il Festival riduce l'afflusso ai 'Furgari', il Sindaco Conio risponde a chi li vorrebbe una settimana dopo

“Nel 2020 la festa di San Benedetto come si faceva anni fa non è in alcun modo realizzabile: sembrerà strano ma la legge italiana non prevede di poter sparare degli artifici pirotecnici tenendoli in mano, dobbiamo farcene una ragione".

Taggia: il Festival riduce l'afflusso ai 'Furgari', il Sindaco Conio risponde a chi li vorrebbe una settimana dopo

“Ogni anno mi appassiono a leggere i commenti del giorno dopo sulla nostra amata festa di San Benedetto. Chi la vuole con gente, chi la vuole solo per i taggiaschi, chi elogia la sicurezza, chi si lamenta della poca sicurezza, chi ha nostalgia dei ‘furgari’ e dei bei tempi andati. Chi pensa che sia finalmente una festa che ha ritrovato un suo ordine. Qui bisogna capirci una volta per tutte”.

Interviene in questo modo il Sindaco di Taggia, Mario Conio, rispondendo ad alcuni cittadini che lamentavano la contemporaneità della serata dei ‘Furgari’ (QUI). “Nel 2020 la festa di San Benedetto come si faceva anni fa non è in alcun modo realizzabile: sembrerà strano ma la legge italiana non prevede di poter sparare degli artifici pirotecnici tenendoli in mano, dobbiamo farcene una ragione. Così come non ammette, e anche questo ad alcuni sembrerà inverosimile, di accendere enormi fuochi in un paese o ammassare quintali di legna addossati a palazzi.  Io personalmente, insieme a tanti amici, mi sono assunto tre anni fa la responsabilità di cercare di dare un futuro a una festa che così com’era era finita. Finita non per colpa del sindaco o di chissà chi altro, finita perché completamente al di fuori della legge”.

“Con un lavoro complesso e la collaborazione degli Enti preposti alla vigilanza – prosegue Conio - siamo giunti al San Benedetto di oggi, certo diverso dal passato per la mancanza dei bambu’, ma comunque capace di preservare lo spirito della festa e di garantirne il seguito. Chi ha passeggiato per le nostre vie, ha trovato i falò, le cantine aperte, le cascate, ha trovato certamente meno balordi e sballati. Di questo io ne sono fiero e sono grato per tutti quelli che, mi piace ricordarlo, ci mettono la faccia, dedicano il loro tempo, la loro passione, cercando di tramandare una tradizione altrimenti finita. A loro va la mia gratitudine e a loro va il mio auspicio di avere sempre desiderio di impegnarsi per la comunità”.

“Troppo semplice lamentarsi ricordando ciò che è stato – termina il Sindaco tabiese - tutti noi abbiamo amato visceralmente la nostra festa ma purtroppo quei tempi non torneranno. Ora si può scegliere... lamentarsi dietro una tastiera senza fare nulla affinché San Benedetto non finisca, o rimboccarsi le maniche come fanno alcuni, cercando di tramandare la nostra tradizione. Grazie a tutti quelli che si impegnano”.

Carlo Alessi

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