Attualità - 21 gennaio 2020, 09:30

Pigna: sabato prossimo sulle rive dei laghetti sul Rio Carne la 'Protesta dei pesci di fiume'

L’evento sarà condiviso simultaneamente in oltre un centinaio di sit-in in tutta Italia.

Pigna: sabato prossimo sulle rive dei laghetti sul Rio Carne la 'Protesta dei pesci di fiume'

La 'Protesta dei pesci di fiume' di sabato prossimo sarà una giornata di mobilitazione nazionale con sit-in presidiati contemporaneamente, condivisa dalle Alpi agli Appennini da tutti i comitati civici che da anni si battono per la salvaguardia dei torrenti di montagna, contro il proliferare ‘selvaggio’ delle centraline del mini-idroelettrico. Ogni anno vengono autorizzati decine e decine di nuovi impianti di captazione delle acque libere, senza una pianificazione organica e avveduta di queste opere private.

L’appuntamento è per le 14.30 ai laghetti del Rio Carne a Pigna ed è aperto liberamente al pubblico di tutti i partecipanti grandi e piccini. L’evento sarà condiviso simultaneamente in oltre un centinaio di sit-in in tutta Italia. Verranno scattate delle foto, ritratti dei selfie e girati del brevi filmati che saranno immediatamente inviati al promotore della manifestazione: Legambiente nazionale in collaborazione con Free Rivers Italia, il coordinamento di tutti i comitati italiani per la tutela dei fiumi liberi.

“Con questi sit-in – dicono gli organizzatori – vogliamo attirare l’attenzione del Ministero dell’Ambiente, che lo scorso anno ha emesso il Decreto FER-1, confermando l’incentivo al mini-idroelettrico. L’incentivo di Stato è la causa principale del moltiplicarsi delle centraline e della corsa senza regole alla concessione ai prelievi idrici, che si spinge fin nei piccoli torrenti di montagna, ancora integri nella loro naturalità. Proprio su questi corsi d’acqua minori, la Direttiva Quadro Acque verrebbe disattesa, causando negli ecosistemi acquatici offese ambientali irreversibili con pesante pregiudizio per la biodiversità, ed esponendo il nostro Paese ad una probabile nuova infrazione comunitaria”.

Danni gravissimi, per un contributo di energia rinnovabile irrisorio e ceduto dai privati al Gestore dei Servizi Energetici ad un prezzo spropositato: “Ricordiamo che l’incentivo va a vantaggio delle imprese di derivazione mini-idroelettrica ed è sostenuto dai cittadini con le bollette delle utenze domestiche, per un importo complessivo di circa 1.301 milioni di euro all’anno, garantito ai produttori per più di vent’anni (fonte GSE - 2018)”.

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