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Attualità | 11 novembre 2019, 18:21

Sanremo: polemica sul bando per gli animali, l’Enpa punta il dito contro il Comune “Con certe cifre come si può pensare ad alti standard qualitativi?”

La mail del volontario Davide Navello alla nostra redazione. Domani sera la discussione in consiglio comunale

Sanremo: polemica sul bando per gli animali, l’Enpa punta il dito contro il Comune “Con certe cifre come si può pensare ad alti standard qualitativi?”

È polemica a Sanremo in merito alla pubblicazione del bando per il servizio di affidamento degli animali. Dopo un botta e risposta tra alcuni nostri lettori e l’assessore competente Lucia Artusi, oggi interviene il volontario dell’Enpa Davide Navello.

Da parte sua accuse all’assessore Artusi in merito alla natura del bando che permetterà di affidare il servizio molto caro agli amanti degli animali. Scrive Davide Navello: “Visto che il bando è, come l’assessore Artusi dice, integralmente consultabile, sarebbe opportuno che lei stessa fosse la prima a leggerlo, in quanto dalle sue affermazioni si evince che non l’abbia fatto. Innanzitutto la sua affermazione: “Spiace quindi dover leggere di ‘bando di gara al ribasso’”, come se di gara al ribasso non si trattasse, presuppone una mancata lettura del bando stesso, che già a pagina 1 dice letteralmente: “L’aggiudicazione avverrà mediante procedura aperta […] con applicazione del criterio del minor prezzo”: che vuol dire che chi offre di meno si aggiudica l’appalto. Mi risulta altrettanto errata l’affermazione che la gara pubblica deve essere fatta come obbligo di Legge, in quanto è noto a chiunque sfogli il Codice degli Appalti, così come modificato dal decreto ‘Sblocca-Cantieri’, la circostanza che se l’affidamento fosse solamente annuale e non triennale, frazionandosi proporzionalmente gli importi, si potrebbe ricorrere all’affidamento diretto tramite procedura negoziata”.

Mi fa piacere leggere le dichiarazioni dell’assessore secondo cui i gestori hanno operato in maniera ineccepibile - prosegue Davide Navello - ma sarebbe bello che lei stessa lo avesse verificato, e soprattutto che si fosse chiesta come abbiano fatto a farlo. Nel caso del Rifugio Enpa i fondi erogati dal Comune non sono stati assolutamente sufficienti, e per andare avanti i volontari hanno: integrato il lavoro dei dipendenti con una presenza quotidiana ininterrotta, irrinunciabile per somministrazione di alimenti e terapie, nonché quale unica possibilità per i cani per uscire dalle gabbie (lo sgambamento degli animali è obbligatorio per legge quale requisito minimo di benessere; organizzato regolarmente raccolte di cibo e in alcuni casi anche raccolte online (grazie anche alla preziosa collaborazione di questa testata e del buon cuore dei cittadini sanremesi) per cure veterinarie di alcuni cani, a cui altrimenti non ci saremmo mai potuti permettere di salvare la vita”. 

E ancora: “Secondo l’assessore, cito testualmente: “Il bando punta chiaramente al mantenimento di alti standard qualitativi”: standard che, come detto, non certo grazie al Comune in passato sono stati mantenuti. Ecco, voglio spiegare meglio la capienza dei fondi di cui parla il bando di gara, che sono sostanzialmente gli stessi erogati in precedenza, ma che ricordiamo, questa volta, sono base d’asta soggetta al ribasso. Nel bando c’è scritto “L’incidenza dei costi per la manodopera è stimata nella percentuale del 40% sull’importo complessivo”. Quindi per quanto riguarda il lotto B (50 cani), quello al quale il Rifugio Enpa potrebbe partecipare, si parla per ogni cane di 2.80 € al giorno, quindi un 1,68 € al giorno esclusivamente da dedicare ai cani per alimentazione, cure veterinarie comprensive di vaccini e anti parassitari. All’anno sono circa 613,2 € per cane. Mentre per i dipendenti che si occuperanno dei 50 cani abbiamo 20.440 € annui che vuol dire, calcolando una paga oraria lorda a termini di legge di 8.89€, parliamo di una persona sola per tutto il canile che lavori per 6 ore e 18 minuti al giorno per 365 giorni all’anno senza tredicesima e ferie. Calcolando invece tutto quello che si deve dare per legge anche di meno. Cifra riservata ai gatti (25 gatti) 1 € al giorno, quindi 0,6 € al giorno esclusivamente da dedicare ai gatti per alimentazione cure veterinarie comprensive di vaccini e anti parassitari all’anno sono 219 € per gatto. Mentre per i dipendenti che si occuperanno dei gatti abbiamo 3650 € annui che vuol dire una persona sola per tutto il gattile che lavori per 1 ora e 7 minuti al giorno per 365 giorni all’anno senza tredicesima e ferie. Se teniamo conto che secondo il bando dobbiamo includere in queste cifre gli oneri della sicurezza afferenti l’impresa, se aggiungiamo le bollette di luce e acqua, i detersivi per la pulizia, più varie ed eventuali, la percentuale di soldi spendibili per i cani e i gatti si va ad abbassare ulteriormente”.

E tutto questo in un’asta al ribasso. Un canile privato, che deve anche guadagnarci, come può fare? - chiede infine Davide Navello - insomma come si può affermare che il bando punta ad alti standard qualitativi? E quando l’assessore afferma “con un affidamento triennale anziché annuale si consentirà ai gestori di fare degli investimenti finalizzati a migliorare le aree adibite alla cura degli animali, permettendo loro una migliore programmazione”, ci prende deliberatamente in giro?La domanda che viene da farsi non è piuttosto se il Comune di Sanremo non stia chiedendo l’istituzione di un canile-lager?”.

In questo clima di duro scontro tra il Comune e l’associazione, domani sera il consiglio comunale sarà chiamato a discutere la pratica per il bando di affidamento del servizio e, stando alle voci, pare anche che alcuni dei volontari e dei sostenitori dell’Enpa siano pronti a presentarsi in Comune per chiedere spiegazioni.

Pietro Zampedroni

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