Da Taggia ai deserti più spaventosi del mondo, dalle passerelle di moda alla fatica di giorni e giorni contando solo sulle proprie gambe. L’epica carriera di Michele Graglia ormai non conosce confini e l’atleta di Taggia ora è lanciato verso un nuovo record.
A gennaio è entrato nel Guinness World Record con la sua traversata del Deserto di Atacama (Cile) in 8 giorni, 16 ore e 58 minuti e ora punta a un altro deserto a dir poco spaventoso: i Gobi. L’dea rasenta la follia per un ‘normale’, ma non per un ultramaratoneta di portata internazionale come Michele Graglia: due maratone al giorno nel Deserto dei Gobi per un totale di 2.500 chilometri in quattro settimane.
Le avventure di Michele Graglia nei deserti più ‘cattivi’ del mondo è iniziata nel 2018 con la sua vittoria (la prima di un italiano) alla Badwater, 217 chilometri nella Death Valley in California. Poi il Guinness World Record e ora la sfida al Deserto dei Gobi.
“Sono molto grato a tutti coloro che hanno sostenuto questo progetto e hanno creduto in questa ‘strana’ idea di correre per settimane intere in uno degli ambienti più remoti e difficili del pianeta - commenta un emozionato Michele Graglia - circa 2 mila chilometri (1.200 miglia) da Est a Ovest per sensibilizzare riguardo alla necessità di lottare per la conservazione della natura e dell’ambiente. L’inizio è fissato alle 6 del mattino dal piccolo villaggio di Bayandelger (40 miglia dal confine cinese) attraverso il deserto verso Altai, un piccolo villaggio alla base della catena montuosa dell'Altai vicino al Kazakistan”.