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Attualità | 09 settembre 2019, 18:03

Due piante di olivo abbattute in Costa Azzurra per la 'Xylella': Boeri (Coldiretti) "Ci allertiamo ma non c'è nessun allarme"

Secondo Jean-Philippe Frère, capo del settore olivicolo della Camera dell'Agricoltura delle Alpi Marittime, ha commentato duramente la notizia: “Sarebbe un disastro per il nostro settore”. Sarebbe la prima apparizione della Xylella fastidiosa nel sud della Francia e, comunque, a pochi chilometri dalla nostra provincia.

Due piante di olivo abbattute in Costa Azzurra per la 'Xylella': Boeri (Coldiretti) "Ci allertiamo ma non c'è nessun allarme"

“E’ una notizia da prendere con le pinze e da trattare con assoluta attenzione. Ed è anche un’informazione che nessuno voleva vedere visto che potrebbe creare grossi problemi anche per le esportazioni, non solo direttamente per l’olivicoltura ma anche per le merci del settore floricolo che abbiamo nel nostro distretto, come le piante recise in provincia di Imperia e per l’invaso fiorito di Albenga”.

Sono le parole di Gianluca Boeri, presidente regionale di Coldiretti, che ha commentato in questo modo la notizia relativa all’abbattimento di due olivi (uno a Mentone ed uno ad Antibes) in Costa Azzurra, avvenuto la settimana scorsa per la presunta infezione dalla Xylella Fastidiosa, il pericoloso batterio che vive e si riproduce all'interno dell'apparato conduttore della linfa grezza (i cosiddetti vasi xilematici, portatori di acqua e sali minerali) e che ha devastato il patrimonio olivicolo della Puglia negli anni scorsi.

Secondo Jean-Philippe Frère, capo del settore olivicolo della Camera dell'Agricoltura delle Alpi Marittime, ha commentato duramente la notizia: “Sarebbe un disastro per il nostro settore”. Sarebbe la prima apparizione della Xylella fastidiosa nel sud della Francia e, comunque, a pochi chilometri dalla nostra provincia. Ma tra gli agricoltori e, in particolare chi ha gli olivi ci si chiede: “Il rischio è reale? La contaminazione è così grave? Le autorità possono impedire la diffusione e questi alberi hanno la statura da recuperare?”

Sicuramente la notizia diffusa nei giorni scorsi deve essere presa con grande attenzione, come evidenziato dal presidente di Coldiretti Boeri, anche perché potrebbe avere ripercussioni pesanti sull’economia agricola e floricola del ponente ligure. Le produzioni delle province di Imperia e Savona, come le altre, devono infatti rispettare una sorta di certificazione (passaporti verdi) per l’esportazione e che quindi non siano infetti dalla Xylella. Fino ad oggi tutti i controlli del servizio fitosanitario regionale sono assolutamente negativi. “Dobbiamo svolgere indagini ben precise – ha proseguito Gianluca Boeri - prima di parlare di pericolo. Bisogna fare molta attenzione prima di affermare che ci sia un pericolo anche per l’economia al di fuori della realtà olivicola”. Boeri ha anche parlato con la direttrice dell’Istituto regionale alla quale ha chiesto di fare delle verifiche in merito alla notizia, rivelata dal Ministero dell'Agricoltura francesi.

Le piante che sarebbero state contaminate dalla Xylella Fastidiosa sarebbero due olivi ornamentali sui ben 5.100 controllati dal Ministero dell’Agricoltura nella Regione Paca, sulla Costa Azzurra. La pianta abbattuta a Mentone, tra l’altro, sarebbe stata attaccata dalla Pauca, la sottospecie più pericolosa della Xylella mentre il Ministro dell'agricoltura e dell'alimentazione francese ha confermato di "Prendere molto sul serio l’avviso sanitario". Lo stesso ha chiesto agli agricoltori di cooperare per rafforzare le misure di sorveglianza e garantire la distruzione di piante sensibili.

Il tempo di incubazione di Xylella fastidiosa può durare diversi anni e c’è ovviamente il timore che i batteri possano aver infettato anche altre piante ma, su questo non c’è certezza. E sono in molti, anche in Costa Azzurra a placare gli animi, sostenendo che misure eccessive potrebbero mettere completamente in discussione il patrimonio vegetale delle Alpi Marittime. Prima di attaccare gli ulivi in ​​Francia, il batterio era già presente anche in Corsica.

Carlo Alessi

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