Un imprenditore di Sanremo nominato tra i 100 manager vincenti dal magazine economico ‘Forbes’. Si tratta di business man che sono alla guida di multinazionali e aziende italiane d’eccellenza. Ma anche fondatori di grandi società o Pmi di successo. Si tratta dei 100 leader selezionati da ‘Forbes Italia’, che con le proprie competenze, professionalità e coraggio hanno dimostrato di poter fare le differenza.
“Un sogno essere stato inserito nella lista, forse nel nostro piccolo stiamo cambiando qualcosa!” ci ha detto Giò Giacobbe, 35enne nato a Sanremo ma che, da ormai 15 anni vive in Italia ed all’estero, lavorando come manager di multinazionali e che ora ha fondato una di produzione di calzature innovative, la ‘Acbc’. Fa il dirigente da quando aveva 24 anni ed ha lavorato come direttore generale di Trussardi per l’Asia e di Tommy Hilfiger Italia. Ha vissuto 5 anni in Cina, due in Germania ed uno in Olanda. Giacobbe è sposato ed ha un figlio.
Giacobbe ha fondato l’azienda da un anno e mezzo ed ha già venduto 250mila paia di scarpe ed ha due collaborazione con Moschino ed Armani che, nella sua storia non ha mai fatto. Ma Giacobbe è nato a Sanremo ed ama la sua città. Da manager ed imprenditore gli abbiamo chiesto cosa pensa della città dei fiori, dove ogni estate passa quasi tutti i fine settimana: “Io vorrei fare qualcosa e di più per Sanremo, magari con la mia nuova azienda. Penso che il marketing, a partire dalle persone, è completamente sbagliato”.
Chiaro riferimento al continuo ‘mugugno’, la lamentela continua dei residenti. Ma cosa è cambiato da quando lei era giovane? “E’ cambiato molto e in peggio, non perché la città sia meno bella ma meno attrattiva e dobbiamo interrogarci noi per capirne il motivo”. Cosa si potrebbe fare? “Partiamo dal Casinò, un punto di eccellenza, che è gestito come 30 anni fa. Oggi dovrebbe essere entertainment a 360 gradi, altrimenti farà la fine di Campione d’Italia o Saint Vincent”.
Come si potrebbe vendere secondo lei la città? “Sanremo ha diversi aspetti positivi, ma per la sua gestione è cambiata visto che era la Portofino di ponente mentre oggi è fuori dai ‘radar’ del turismo d’èlite italiano ed internazionale. Le strutture sono rimaste agli anni ’70 e le modalità di divertimento sono legate a un po’ di ristorazione o poco altro con le spiagge che lasciano un po’ a desiderare. Una città turistica internazionale deve evolversi, sia tra i cittadini che tra chi la governa”.
Giacobbe non ha dimenticato Sanremo e, anzi vorrebbe fare qualcosa per la sua città: “Lo vorrei tramite l’azienda oppure anche con idee personali, creando qualcosa di interessante”.