- 15 agosto 2019, 08:00

Mondo di favole: "Il veliero fantasma di Santo Stefano al Mare", nel luogo magico di 'Sansteva'

Erano pochi i coraggiosi che si avvicinavo al “Veliero Fantasma”: si diceva infatti che una volta al mese, con la luna piena la nave tornasse a galla, assieme ai fantasmi che l'abitavano.

Mondo di favole: "Il veliero fantasma di Santo Stefano al Mare", nel luogo magico di 'Sansteva'

C'era una volta, tanto tempo fa, in un posto lontano lontano chiamato Sansteva, che oggi tutti conoscono con il nome di Santo Stefano al Mare, un piccolo luogo magico dove si diceva si nascondesse un antico veliero romano. La grande barca, affondata al largo di Santo Stefano, sprofondò ai tempi degli imperatori assieme ai loro tesori, rimanendo però intatta, tanto che gli antichi pescatori, nelle giornate di mare limpido, potevano ancora osservarla dall'alto. Erano pochi i coraggiosi che si avvicinavo alla nave romana, che presto prese il nome di “Veliero Fantasma”: avevano tutti paura. Si diceva infatti che una volta al mese, con la luna piena la nave tornasse a galla, assieme ai fantasmi che l'abitavano.

Passarono gli anni, i secoli e gli strasecoli e piano piano tutti si dimenticarono del veliero fantasma, e della sua esistenza.

Un giorno di agosto, faceva talmente caldo che non si poteva resistere a giocare nel paese. Così cinque piccoli amici inseparabili, che frequentavo le scuole assieme, decisero di andare a giocare sulla spiaggia, per potersi rinfrescare con un bel bagno. Lola propose di giocare a palla ma non tutti era d'accordo: la sua amica Angiolina aveva troppo caldo, il suo amico Sandro aveva voglia di un gelato, Giuseppin e Lino volevano infine andare alla ricerca di patelle. I due bambini stavano staccando le telline dagli scogli quando vicino a loro uno strano pesce che ricordava un cavallo, continuava a muoversi e muoversi come impazzito: un piccolo cavalluccio di mare era impigliato con la coda tra le alghe. Lino e Giuseppin ebbero, senza dirselo, lo stesso pensiero: portiamolo a casa! Ma il cavalluccio era così spaventato che lo aiutarono a liberarsi e lui, facendo un inchino, li ringraziò e sparì nel mare.

All'improvviso qualcosa attrasse l'attenizione dei bimbi. Sulla riva della spiaggia era arrivato qualcosa di strano, sembrava una conchiglia, ma galleggiava e saltava per di più. Curiosi, i cinque bambini cercarono di acchiapparla, ma fece un salto così alto che il tuffo la portò quasi in cielo, poi ricadde proprio in testa a Giuseppin. Fu in quel momento che sotto ai loro piedi i bimbi scorsero una stella marina: “La prendo io che a pescare sono il più bravo!” disse Lino. Ma come fece per avvicinarsi, Angiolina urlò: “Attento laggiù ce n'è un'altra identica!” poco per volta, man mano che i bambini si avvicinavano ad una stella marina, un'altra compariva. La cosa strana era che si stavano allontanando dalla riva, ma l'acqua non era profonda. “Seguiamole tutte, sono un sentiero magico” disse Lino!

I bambini erano entusiasti, a parte Sandro che rimaneva un po' sulle sue. “Cosa hai? Non vedi che sembra un sentiero per noi?” Gli dissero i bimbi in coro. Sandro sembrava esitante “Una volta però mio nonno mi raccontò di una nave misteriosa, dove vivono ancora i fantasmi dei pirati...io ho paura”.

Dopo una piccola discussione sul da farsi, i bambini decisero che sarebbe stata la loro occasione per una grande avventura e iniziarono a seguire le stelle marine fino a che non scorsero in lontananza una piccola isoletta, che non avevano mai visto prima. “Ma questa è la secca, mio papà ci viene sempre a vedere i pesci, si possono vedere anche le balene da qui!” esclamò Lola. I bambini sembravano giunti su un'isola deserta e felici per essere diventati degli esploratori, iniziarono a guardarsi attorno fino a che Angiolina non andò a sbattere contro qualcosa ed esclamò: ahi!

Tutti i bimbi si girarono e trattennero il fiato, le parole e tutto quello che avevano in corpo: al di là della secca, in tutta la su maestosità, si ergeva un enorme vascello. Antico, bellissimo, tutto coperto da conchiglie, con vele fatte piccole alghe tessute a punto croce un timone di stelle marine incrociate. Da una parte all'altra continuavano a saltare due delfini: come per invitarli a bordo.

I cinque bambini presero coraggio e salirono: i primi ad arrampicarsi e mettere piede a bordo furono i più intrepidi: Lino e Giuseppin. Qui trovarono un antico cappello da capitano e delle strane corde, fatte con lische di pesce: le tirarono agli altri tre amici per farli salire a bordo. Le ore passavano mentre i bambini, ormai a loro agio, si divertivano a giocare ai grandi navigatori dei mari. La nave ad un certo unto cominciò a muoversi , da una parte e poi dall'altra. Sembrava che ballasse e nel mentre diventava sempre più alta. Sandro pilotava il timone, che iniziò a girare da solo, velocissimo. “E' l'alta marea”, disse Angiolina, “sta tornando. Poveri noi come faremo adesso?".

Erano tutti preoccupati avevan pura di non poter tornare dai papà e dalle mamme. All'improvviso Giuseppin tirò fuori la conchiglia che avevano visto in spiaggia. Ci soffiò dentro e per magia apparve dalle acque uno vero branco di cavallucci marini. Questi afferrarono le corde che pendevano dal vascello e iniziarono a pingere il più possibile la nave verso la riva. Quando l'acqua fu abbastanza bassa i bimbi saltarono giù, i cavallucci gli fecero un inchino con la testa e il veliero fantasma riprese la sua strada verso il largo.

Felici e ancora sconvolti i bimbi nuotarono verso la riva per poter raccontare tutto a chi era li e poi ai loro genitori. Ma nessuno aveva visto niente. “Siete andati a fare il bagno e siete tornati” Dissero tutti. “Non ci sono velieri fantasma, avete troppa immaginazione”.

Ma Sandro stingeva ancora fra le mani il cappello da comandate che aveva trovato, lo mise in testa e non lo lasciò per nessuna ragione al mondo. Nessuno riuscì mai a credere all'avventura sulla nave fantasma, anzi il maestro Giacinto, il giorno dopo a scuola, li sgridò perchè invece di studiare avevano bighellonato al mare.

Ma una volta al mese i bambini sapevano che alla prima comparsa di una stella marina, avrebbero potuto seguirla e salire di nuovo sul loro veliero: il loro posto felice che non dimenticarono mai, per tutta la vita.

Le illustrazioni di questa favola sono state create da Giorgia Corradi: per maggiori informazioni è possibile contattarla tramite mail: giorgetta1987@gmail.com 

 

Giorgia Corradi in collaborazione con Stefania Orengo

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