Comodità a bordo: se in cucina c'è il forno
Ormai presente in quasi tutte le barche, comprese quelle di piccola taglia, il forno ci consente di preparare piatti più semplici di quelli cucinati ai fornelli, di sporcare meno pentole e padelle, se non addirittura evitarci di lavarle (basta una buona scorta di teglie monouso e di pellicola di alluminio da usare per i “cartocci”).
Non ultimo, impiegando il sistema basculante, è possibile cucinare in navigazione con mare formato senza il rischio di ustionarsi o di imbrattare il pagliolato. Unici inconvenienti, un maggior consumo di gas e una più alta temperatura sottocoperta. Nel primo caso, obbligatoria la bombola di riserva; nel secondo, un po' di accortezza nell'uso (chiudere sempre le porte delle cabine di poppa, solitamente le meno ventilate, aprire invece il portello del forno a fine cottura ed evitare l'accensione nelle giornate più calde o in quelle piovose nelle quali è impossibile garantire una sufficiente areazione). E’ importante conoscere alcune norme tecniche specifiche dei forni delle barche, per esempio che la temperatura raggiunta difficilmente supera i 200° C contro i 220-250° C dei forni domestici: occorrerà quindi regolarsi su tempi di cottura un po' più lunghi. Per lo stesso motivo, si ricordi di farlo scaldare al massimo prima dell'impiego: gli alimenti vanno introdotti ad alta temperatura, e ciò per causare quello che in gergo tecnico si chiama “shock termico”, vale a dire l'immediata forma della crosticina che sigilla l'alimento impedendo la dispersione dell'umidità contenuta al suo interno, lasciando così la giusta morbidezza ed esaltando odori e sapori. E ancor più che per i forni domestici, si eviti per quanto possibile di aprire il portello durante il periodo di cottura per non disperdere il calore.
Patate al cartoccio
Ingredienti:
• Patate
• Pesto (o bottarga grattugiata o acciughe)
• Olio extravergine
• Sale
Esecuzione:
Piatto molto semplice e facile da realizzare, può sostituire ottimamente il panino mangiato in pozzetto, magari in situazioni di mare e vento dove non si ha tempo e voglia di mettersi a cucinare, e nelle quali oltretutto qualche cosa di caldo da mettere in corpo è quanto mai gradito. La patata va lavata bene bene (non occorre sbucciarla), viene poi tagliata a metà per il verso più lungo cercando di lasciare attaccato un lembo di buccia. Si taglia un pezzo di rotolo di alluminio sul quale si sistema la patata, che viene farcita con un cucchiaio di pesto, un filo di olio extravergine ed un pizzico di sale. Viene poi avvolta nell'alluminio è messa in forno a 200 gradi per un’ora. Si mangia calda, tenendola magari in mano guantata e tagliando l'alluminio con un cucchiaio. Un certo numero di patate può essere preparato prima di prendere il mare e messo in forno al momento desiderato: se conservate in frigo durano anche due giorni. La fantasia ci farà inoltre sostituire il pesto con quant’altro desideriamo (bottarga grattugiata o acciughe).
Roberto Pisani è autore del libro “Cucinare in barca”, in cui spiega le regole base della cucina in barca simpaticamente illustrate dal cartoonist Tiziano Riverso. Cucinare in barca non è facile, è diverso dalla cucina di casa, ma, con pochi accorgimenti ed anche senza essere chef, è possibile non rinunciare ai piaceri della tavola nel pozzetto della vostra barca, abbinando al fascino della vela quello della cucina,
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