ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Economia

Economia | 04 agosto 2019, 08:00

Alex Fodde, il nuovo volto della truffa finanziaria

Il caso Alex Fodde, arrestato il 30 giugno 2019 dalla procura di La Spezia per truffa aggravata, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio, è l’ultima prova dell’importanza delle certificazioni nel mondo della finanza e del trading online

Alex Fodde, il nuovo volto della truffa finanziaria

Il caso Alex Fodde, arrestato il 30 giugno 2019 dalla procura di La Spezia per truffa aggravata, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio, è l’ultima prova dell’importanza delle certificazioni nel mondo della finanza e del trading online.

Alex Fodde e la gestione dell’apparenza

Il giovane italo-svizzero, di appena 28 anni, è riuscito a crearsi un’immagine perfetta: si presentava come gestore di un fondo di investimenti dal valore di 850 milioni di euro circa, vantava collaborazioni professionali con i grandi della finanza, tra cui Warren Buffett e JP Morgan di Ginevra, oltre a conoscenze personale di sultani e imam, la provenienza da una famiglia di diplomatici e una laurea alla Bocconi.

Quello che sulla carta era un curriculum vitae perfetto, privo di errori, in realtà si è rivelato essere tutta una messinscena, corroborata da un’attività social che lo vedeva prima in vari ristoranti stellati, poi vicino ad autovetture di lusso (rigorosamente affittate, benché presentate come di proprietà), jet privati.

A chiudere la perfetta immagine di un ricco e capace filantropo vi erano testimonianze di donazioni fatte in occasione degli ultimi disastri naturali che hanno colpito l’Italia (terremoto di Amatrice, alluvioni, etc.). Il tutto intavolato per attirare ignari investitori d’Italia, Svizzera e Principato di Monaco, che hanno affidato i propri risparmi ad Alex Frodde, per un valore complessivo di 3,5 milioni di euro, che il giovane ha completamente impiegato per spese personali nella speranza di farla franca.

La Procura di La Spezia ha infine incriminato e arrestato il giovane, stroncando il giovane Lupin del ventunesimo secolo sul nascere e dimostrando ancora una volta l’importanza della certificazione dei broker, unica garanzia di attendibilità e affidabilità.

Quali le certificazioni più importanti?

Le principali certificazioni che un broker per fare trading online deve possedere sono quelle della ESMA (European Security and Makets Authority) a livello europeo, della Consob italiana e della CySec cipriota, in quanto la maggior parte dei broker che operano in Europa hanno sede legale a Cipro, sfruttando le agevolazioni fiscali garantite dall’isola dell’Egeo.

Le certificazioni attestano che il broker, ovvero la piattaforma che svolge funzioni di intermediario finanziario, rispettano tutte le regolamentazioni che le autorità ogni anno varano per garantire non solo la sicurezza degli utenti ma anche e soprattutto la correttezza delle operazioni del broker sul mercato.

Specialmente dopo la crisi dei subprime, nel 2008/9, infatti, le autorità si sono fatte più attente alle operazioni e agli strumenti finanziari in generale, per impedire che si possa venire a creare una seconda volta una simile bolla speculativa, capace di trascinare con sé l’intera economia mondiale.

Tra le regolamentazioni più importanti messe in campo negli ultimi due anni vi sono il divieto delle opzioni binarie, ritenute aleatorie e troppo rischiose per gli utenti, capaci di rendere le operazioni di trading online talmente poco chiare ai più da essere assimilabili, nell’immaginario collettivo, al gioco d’azzardo.

Con il divieto delle opzioni binarie si è avuta una iniziale cernita tra i broker operanti in Europa in quanto solo pochi, ovvero quelli veramente affidabili, hanno rispettato il divieto, adeguando la propria offerta alla decisione delle autorità.

Un’altra regolamentazione particolarmente importante ha riguardato la leva finanziaria, uno strumento che permetteva di massimizzare i profitti a partire anche da investimenti poco cospicui. Il problema riscontrato dalle autorità era che, a fronte di un tasso di perdita dell’80%, la leva si dimostrava essere più dannosa che utile agli utenti, sicché hanno imposto ai broker di ridimensionarla cospicuamente, impostando un tetto massimo.

Ancora una volta, i broker più affidabili hanno nuovamente obbedito a questa nuova regolamentazione, nonostante molti siano giunti al compromesso di continuare a permettere, per i traders più esperti, di fare investimenti con leve finanziarie maggiori proprio in quanto nel loro caso i tassi di perdita sono di molto inferiori a quelli di profitto.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium