“E’ un santo dei nostri giorni, ho voluto dare voce alla sua storia e parlarne con una persona che al mondo conta, il Papa”. Quello di Pamela Di Fresco, non è stato un incontro qualsiasi. Lunedì 8 luglio, la 38enne di San Bartolomeo al Mare ha avuto l’opportunità di parlare e abbracciare Papa Francesco.
Una prima volta, sopra le righe di un libro. Oltre a stringere la mano del Pontefice, Pamela ha infatti consegnato al Papa l’ultimo libro di Nicolò Govoni “Se fosse tuo figlio”. E lo ha fatto nel giorno della celebrazione eucaristica per l’anniversario della visita del Santo Padre a Lampedusa.
Migranti, umanità e accoglienza sono i temi al centro delle opere e dei progetti del giovane autore ma anche della vita di Pamela. Nicolò Govoni a vent’anni è partito per fare del volontariato in India. Un’esperienza che ha cambiato la sua vita. Oggi Nicolò vive e lavora in un campo profughi sull’isola greca di Samos dive ha fondato una scuola, insieme ad altri 3 co-fondatori per i minori non accompagnati. E’ qui che è nata l’ultima opera pubblicata da Rizzoli, in cui il giovane scrittore cremonese racconta “la storia vera di un bambino senza futuro e un ragazzo che lotta per ridargli la speranza”.
Storie di vita, solidarietà e sofferenza che Pamela ha incontrato nella sua quotidianità attraverso l’ esperienza come volontaria per l’Associazione di Mediazione Culturale “Mappamondo” presso una comunità di giovani migranti a San Bartolomeo al Mare.
“Sono entrata in contatto con loro alcuni anni fa, quando una mia amica mi informò della ricerca di nuovi insegnanti di italiano per questi giovani - racconta - si tratta di una quindicina di ragazzi richiedenti asilo, tutti sono passati dalla Libia e per loro ormai siamo una famiglia”. Oltre a questo, Pamela si adopera per il futuro dei migranti anche attraverso “Refugees Welcome Italia” una Onlus che promuove l’accoglienza in famiglia dei rifugiati.
Come è nata l’idea di incontrare e donare il libro al Papa? “La mia amica Liliana Gladuli, presidente della cooperativa La Goccia di Imperia mi aveva detto che c’era un posto libero e così ho deciso di andare a Roma insieme a lei e partecipare alla Santa Messa con il Papa a San Pietro. Non avevo mai incontrato prima il Pontefice e avevo deciso di portare con me anche una copia dell’ultimo libro di Nicolò Govoni. Al termine della messa, ci siamo potuti avvicinare a lui. Ero emozionantissima, gli ho chiesto se avessi potuto abbracciarlo, gli ho dato il libro spiegandogli il contenuto. Lui era contento e mi ha detto che lo avrebbe letto”.
La consegna del dono e dell’incontro, è stata, come da tradizione, immortalata anche dai fotografi del Vaticano. Un momento speciale comunicato successivamente anche all’autore del libro che, non ha fatto mancare la sua ammirazione e i complimenti alla volontaria di San Bartolomeo al Mare.
“E’ stata una scelta istintiva la mia, non avevo informato nemmeno Govoni, ma ho voluto dare una mano a questo ragazzo e alla sua azione di denuncia sulle condizioni dell’hotspot che deve arrivare al Parlamento europeo. Una volta tornata a casa - aggiunge Pamela - ho mandato una mail con la foto all’associazione di Nicolò e poi è arrivato il suo post di ringraziamento pubblico”.
Pamela ha incontrato l’autore cremonese a novembre a Genova e proprio in quel mese Govoni ha inoltro partecipato anche ad un incontro di presentazione del suo secondo libro “Bianco come Dio” ad Ospedaletti. Lo scorso giugno a Sanremo, all'interno del teatro parrocchiale di San Siro è stata allestita la mostra fotografica "Attraverso i nostri occhi" con gli scatti dei giovani migranti dell'hotspot di Samos.
“Nicolò ha 26 anni ma ha già fatto tanto, nel suo primo libro racconta che quando è partito per l’India ha venduto tutto quello che aveva, anche il letto. Mi ricorda un po’ qualcuno - afferma Pamela - è un santo dei nostri giorni”.