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| 14 luglio 2019, 00:00

A Triora per trovare l'erba che piace ai gatti

Dopo aver passeggiato per carugi del borgo, l'ERBA GATTA è il luogo ideale per una piacevole sosta.

A Triora per trovare l'erba che piace ai gatti

Siamo in Valle Argentina, la food valley del ponente ligure, conosciuta ed apprezzata per un’offerta gastronomica di grande eccellenza. Dai frantoi della taggiasca ai ristoranti è una continua esplosione di sapori e profumi. In questa valle l’accoglienza è davvero speciale e in alcuni ristoranti ci si sente come a casa. Insomma risalendo la valle da Taggia a Triora lo stereotipo del ligure, del tipo “la torta di riso è finita”, non trova proseliti, l’ospitalità è calda e genuina.

Giovanni Nicosia è il proprietario insieme a Carla Galleano del Ristorante "L'Erba Gatta" di Triora, che è stato selezionato fra i locali che saranno inseriti nella guida 2018 dei “I Ristoranti della Tavolozza”.

Il locale si trova nel centro storico del paese, un borgo medievale, che domina dai suoi 780 metri di altezza tutta la Valle Argentina. È famoso nel mondo perché qui si è celebrato dal 1587 al 1589 un importante processo per stregoneria. Ma Triora non è solo streghe e conserva intatta la magia del suo passato, unendo un patrimonio architettonico straordinario ad un ambiente di rara bellezza, che regala sempre forti emozioni ai visitatori.

Gianni e Carla sono due amici con una passione in comune, il piacere per la buona tavola e il buon bere. Una passione che li ha spinti a iniziare questa nuova avventura.

Quando è nato questo locale?

 “Abbiamo rilevato il ristorante nel 2008 - ci risponde Gianni -  dopo aver lavorato alla "Colomba d'Oro" di Triora. Il nome ce lo ha suggerito una coppia di amici. Noi cercavamo qualcosa che non indicasse esattamente il nome "strega", ma che ne avesse comunque un’attinenza. L'erba gatta, la Nepeta cataria per i fan di Libereso, è un'erba amica. Nasce spontaneamente nel nostro entroterra e anche a Triora è ricercata e desiderata dai gatti e dai felini per le sue proprietà euforizzanti e afrodisiache. La nostra filosofia di lavoro si basa sull'accoglienza del cliente e per questo abbiamo scelto di aderire alla proposta dell’Associazione dei Ristoranti della Tavolozza ed adottarne il decalogo dell’accoglienza, che è in linea con la nostra attività. Il nostro locale, con un arredamento di legno caldo e accogliente, vuole essere in primo luogo un punto di ospitalità per i tanti visitatori che arrivano a Triora, con una offerta di cibi genuini e che seguono l'alternanza delle stagioni. Piatti semplici legati comunque al territorio e preparati con particolare cura e facendo sempre uso d’ingredienti di eccellenza.

Il menù cambia seguendo il ritmo delle stagioni. Gli antipasti presentano una degustazione di prodotti tipici come la torta verde, la sardenaira, i “ciccotti” sott'olio, la formaggetta, la testa in cassetta ed i pomodori secchi. Come primi prepariamo spesso i cosiddetti "ravioli al tuccu" ossia ravioli di borragine e ricotta conditi con un sugo a base di carne. Serviamo inoltre tagliolini ai funghi o ai carciofi in inverno e le trombette in primavera/estate. Le zuppe che prepariamo durante l'anno sono due: la zuppa di fagioli bianchi di montagna e la " Mesciua" composta da un miscuglio di legumi: fagioli, fave e lenticchie. Come secondi è molto richiesto il piatto tipico imperiese "Brandacujun" composto da stoccafisso mantecato con patate ed olio extravergine della zona. Molto ricercati nel periodo invernale sono anche il cinghiale con polenta e la Toma Brigasca, prodotta con latte di pecore nostrane e riconosciuta come presidio slow food,cotta con patate e cipolle. Per noi è fondamentale l'uso di prodotti semplici e con profonde radici nel  territorio contadino.

 

Fra i nostri piatti si trova il piatto tipico di Triora, il "Sugelo", anche se è originario di Realdo. Sono dei gnocchetti lavorati in modo particolare con le mani e conditi con il “bruzzo”, patate e un po' di burro. Infine può definirsi piatto tipico di Triora anche la "pasta intasfoia" una torta di pasta con il ripieno composto da verdure che a secondo della stagione possono essere bietole, carciofi, patate ,zucca o verza, cotta in un testo coperto posto su un treppiede con sotto brace di legna e sopra una fascina di rami per cuocere in maniera uniforme anche la superficie. Non c'è un piatto tipico della strega. Le streghe erano solamente delle grandi conoscitrici di erbe e della medicina naturale. In cucina però usiamo tante erbe che usavano le streghe, come gli strigoli, una delle erbe selvatiche più buone ed il finocchio selvatico, che in gastronomia ha ottime proprietà digestive”

 

Il locale dispone di una carta dei vini ricca ed articolata con un'ampia selezione di tutti i vini liguri, con una prevalenza dei rossi: l'Ormeasco ed il Rossese sono i più richiesti, ma non sono da meno i vini piemontesi come il Barbera, Nebbiolo e Dolcetto, che si abbinano benissimo con i piatti della cucina, che ha forti influenze piemontesi.

Prima di lasciare il locale ancora una domanda per Gianni su cosa ha rappresentato l’Expo per Triora ed il suo territorio.

“Abbiamo cercato di portare avanti nell’anno dell’ Expo un sistema che ci identifichi dentro un brand territoriale unico per tutto il nostro territorio. "Valle Argentina facile d'amare" raggiungibile alla pagina www, valleargentina.it è nato un anno fa anche in vista dell'Esposizione Universale Milanese e sta portando un aiuto concreto a tutti i commercianti della valle.Triora è uno dei borghi più belli d'Italia ed è un paese che vive di turismo. Malgrado la crisi abbiamo tanto da offrire e possiamo ritenerci fortunati rispetto ad altre zone meno conosciute. A breve è prevista l'apertura di altri "bed&breakfast" e ciò rappresenta un ottimo segnale di ripresa. La stagione estiva si prolunga a tutto il mese di settembre grazie alla raccolta dei funghi e si conclude con la ormai affermata Festa del Fungo che si tiene l'ultima domenica del mese. Come ulteriore risorsa per il turismo è utile ricordare che Triora fa parte del territorio del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri. Fra pochi mesi verrà aperto il nuovo Museo Internazionale della Stregoneria e ci attendiamo molto da questa iniziativa, per la quale sono stati fatto investimenti importanti. E' vero che Triora non è solo streghe, ma non possiamo dimenticarci che grazie ad esse è conosciuta in tutto il mondo. Triora è storia e non solamente folclore e siamo sicuri che il Museo della Stregoneria sarà un punto di attrazione vitale per il paese.”

 

I prezzi sono corretti e ragionevoli, con un ottimo rapporto con la qualità e quantità delle preparazioni: alla carta gli antipasti e i primi oscillano dagli 8 ai 10 euro; i secondi vanno dagli 8 euro delle Trippe in umido ai 12 euro del Vitello croccante con funghi porcini. Non mancano anche proposte per i Vegetariani come l’Insalatona o la Verdura alla piastra misto di vegetali cotti al momento serviti su piastra calda olio extravergine e sale proposte al prezzo di 8 euro. Se dopo aver passeggiato per carugi del borgo, sotto volte e archi scavati nella roccia, volete concedervi una pausa questo è il luogo ideale.

Il locale, che dispone anche di un sito internet intrigante, si trova a Triora in via Roma al numero 6 telefono 0184.94.392 oppure 328.33.26.905

 

 

 

Claudio Porchia e Christian Flammia

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