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Attualità | 12 luglio 2019, 12:33

Ecobonus e Sismabonus: CNA ricorre all’antitrust e alla Commissione Europea contro la modalità di sconto in fattura prevista dal Decreto Crescita

“Lo sconto altera la concorrenza e danneggia artigiani e Pmi”

Ecobonus e Sismabonus: CNA ricorre all’antitrust e alla Commissione Europea contro la modalità di sconto in fattura prevista dal Decreto Crescita

“Lo sconto in fattura, previsto per Ecobonus e Sismabonus, danneggia le piccole imprese ed ha motivato oltre 60 aziende associate a CNA ad avviare un procedimento amministrativo davanti alla Commissione europea ed all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, affinché venga accertata l’illegittimità dell’articolo 10 della Legge 58/2019 (Decreto Crescita) per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza".

A dirlo è Michele Breccione, Presidente territoriale CNA Imperia, che continua “Il provvedimento varato dal Parlamento ci ha convinto a mobilitarci a tutela delle piccole imprese e, d’intesa con la Confederazione, ci siamo attivati per ricorrere sia all’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che alla Commissione europea ed ottenere la cancellazione dell’articolo 10 che riteniamo un tentativo di favorire la concentrazione del mercato della riqualificazione energetica nelle mani di pochi grandi operatori, alterando pertanto la libera concorrenza, configurandosi anche come aiuto di Stato, a danno delle piccole e medie imprese”.

In sostanza, l’articolo 10 del Decreto Crescita prevede la possibilità per il contribuente, in occasione di lavori di riqualificazione energetica del proprio immobile, di optare per un sconto immediato in fattura al posto delle detrazioni fiscali decennali: un’opzione che rischia di mettere in ginocchio gli artigiani e le Pmi che operano in questo settore, visto che l’onere di anticipare le detrazioni ricade su chi installa l’impianto. Lo sconto in fattura previsto nel Decreto crescita altera infatti la concorrenza avvantaggiando i grandi gruppi a discapito delle piccole e medie aziende del settore: migliaia di imprese interessate in Italia, che danno lavoro a tantissimi addetti, ma che non hanno grandi capacità finanziarie e quindi sono impossibilitate ad anticipare tutte le detrazioni sotto forma di sconto.

"Chi ha polmoni finanziari sufficienti per sostenere l’anticipo dell’ecobonus al cliente direttamente in fattura? Non certo gli artigiani. Forse l’opinione pubblica non ha l’esatta percezione dell’entità cui ci si riferisce e per questo è importante sottolineare la rilevanza di questo mercato: nel 2017, secondo il Rapporto ENEA, sono stati realizzati 422.000 interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente che hanno usufruito dell’Ecobonus per circa 3.700 milioni di euro di investimenti attivati e nel 2018 il volume è stato di 334.000, mobilitando 3.300 milioni di euro”.

“L’Ecobonus e il Sismabonus hanno rappresentato in questi anni un volano per la crescita sul quale le pmi hanno fortemente investito in termini di innovazione e competenze. Ora questo articolo del DL Crescita rischia di vanificare questi sforzi e di incidere negativamente sul vero tessuto economico di tutto il nostro Paese: nell’attesa che venga dichiarata illegittima questa previsione non ci fermiamo, e come CNA continueremo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per arrivare alla modifica della norma», conclude Breccione.

Un’ultima precisazione: in attesa che l’Agenzia delle Entrate emani le regole per l’attuazione dell’art. 10, restano in vigore le norme attuali che non prevedono lo sconto diretto in fattura".

C.S.

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