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Attualità | 23 giugno 2019, 17:58

A tu per tu con Simone Alessio, il cantastorie della musica ligure

Originario di Diano Marina, per lui si è già coronato un sogno: esibirsi davanti al grande Mogol

A tu per tu con Simone Alessio, il cantastorie della musica ligure

I lunghi capelli neri, la faccia da guascone e i baffi all’antica. Sembra un moschettiere Simone Alessio, classe 1989, cappello nero in testa e idee. Tante idee. Un cantautore ligure di grande talento che si è buttato nella musica, passando dalle parole che ama mettere nero su bianco. Lo incontriamo al Mamita di Loano e con Yury Pastore Corrado, che ha la fama di organizzare eventi “very cool”, a formare una coppia di duri e puri. Poi l’abbiamo visto esibirsi al cospetto di un mostro sacro della canzone, che risponde al nome di Mogol. La sua voce tonica e profonda, le sue parole pesate, pensate, cariche di significato gli hanno guadagnato meritati elogi. Ascoltarlo dal vivo è un piacere per le orecchie oltre che per l’anima. E così ci sembra naturale sederci accanto a parlare di tutto.

Quando è nata la tua passione per la musica?

“Avevo 25 anni, non tantissimi anni fa. Scrivevo già delle canzoni, ma senza suonarle. Ora con la chitarra compongo anche la musica ed è nata una bellissima esperienza”.

Dove ti ha portato la musica?

“Mi ha portato anche su Rai Tre, su diversi Tg Regionali, perché faccio canzoni anche in dialetto ligure. In Liguria mi tifano abbastanza”.

Com’è scoccata la scintilla?

“La scintilla è scoccata, perché la mia ex fidanzata suonava la chitarra e da lì è nata la mia voglia di avvicinarmi a questo strumento”.

Chi sono i tuoi maestri, a chi ti ispiri?

“Mi piace tutta la musica italiana anni Settanta: Venditti, Vecchioni, Dalla, De André, mi ispiro soprattutto a loro. Dei musicisti moderni mi piace Mannarino e la musica non commerciale, con testi un po’ ricercati”.

Qual è il tuo genere musicale preferito?

“È un incrocio tra il genere pop e folk. Faccio sia canzoni folkloristiche, sia canzoni pop, classica musica italiana”.

Quanto sei social?

“Tanto. Sono su Facebook con la mia pagina “Simone Alessio Cantautore”, su YouTube, potete trovare i video ufficiali, su Instagram con “Simone Alessio Official” e rispondo a tutti coloro che mi scrivono”.

Con chi ti piacerebbe duettare?

“Il mio maestro e cantante preferito è Antonello Venditti, quindi, mi piacerebbe realizzare un piccolo pezzo di canzone con lui”.

Sei cantautore, per quale interprete ti piacerebbe scrivere una canzone?

“In realtà non ci ho mai pensato, perché mi piace scriverle per me. Racconto la mia vita, le mie esperienze e verrebbe difficile farle cantare ad un altro. Ma se ci sarà l’occasione per scriverle per qualcuno…”.

Da dove trai ispirazione?

“Da episodi che mi accadono, da momenti della mia vita, di felicità, di tristezza, dai miei stati d’animo”.

La tua vena artistica viene espressa meglio in ligure o in italiano?

“Diciamo in italiano, perché più raggiungibile da chiunque. È capibile da tutti. Ho incominciato in dialetto con il brano “Mi e Ti”, che aveva riscosso un discreto successo su YouTube. Però la lingua italiana ti permette di essere ascoltato da molte più persone”.

Progetti per il futuro?

“Non posso svelare ancora nulla, ma sto portando avanti un progetto importante a Milano. Sto registrando in studi molto importanti, collaborerò con un famoso arrangiatore”.

Sei di Diano Marina, non lontano da Sanremo. Un pensiero al Festival degli artisti emergenti?

“Sì, anche quello, certamente. L’anno scorso ho intrapreso quel cammino e sono arrivato alla fase finale. Da indipendente è più difficile, ma perché no!”.

Che cosa pensi dei talent show?

“Cerco di evitarli. Ho l’impressione che ti lancino per quell’edizione e poi ti lasciano un po’ in disparte. Preferisco la gavetta, come facevano una volta i vari artisti come Venditti”.

Un messaggio di incoraggiamento ai giovani.

“Il messaggio che posso dare è quello legato alla mia esperienza di musica. Bisogna viverla come una passione. Non bisogna pensare al successo, ma cercare di trasmettere emozioni. Il resto verrà di conseguenza”.

Sogno nel cassetto?

“Mi sono esibito davanti al grande Mogol, il sogno di qualsiasi musicista e mai avrei pensato di realizzarlo”.

I sogni son desideri. Già.

Silvia Gullino

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