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Politica | 20 maggio 2019, 14:40

Docente di Palermo sospesa dal servizio, alcune considerazioni del Circolo PD della Città di Imperia

"Quando la Scuola diventa luogo di repressione e di controlli polizieschi, il futuro di un Paese è irrimediabilmente segnato"

Docente di Palermo sospesa dal servizio, alcune considerazioni del Circolo PD della Città di Imperia

“La vicenda della docente di Palermo sospesa dal servizio per ‘non aver vigilato’ sull'attività dei suoi alunni pone più di un interrogativo e va ben al di là del fatto stesso aprendo la strada ad una serie di considerazione sul valore della nostra Costituzione, quella stessa Costituzione che negli articoli 21 e 33 garantisce il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e la libertà di insegnamento ‘Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione’, ‘L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento’.”

"Ebbene, questa stessa Costituzione, a quanto si apprende da più fonti accreditate, sembrerebbe essere stata ripetutamente e gravemente insultata e dileggiata, con espressioni scurrili e pesanti, da un docente di scuola pubblica che, pur su profili social privati, dal 2012 ad oggi ha diffuso giudizi a dir poco irripetibili senza che si abbia notizia di eventuali (noi riteniamo, doverose) sanzioni; sembra, anzi, che a 7 anni di distanza e mantenendo inalterate le sue esternazioni, il prof in questione mantenga il proprio ruolo anche a fronte di ripetute manifestazioni di protesta e di dissenso di molti genitori (Repubblica).

Ci si chiede allora in che cosa consistano quelle competenze di cittadinanza e quella conoscenza della Costituzione sulle quali tra poco più di un mese saranno interrogati gli studenti maturandi di tutta Italia.

Se è vero che il docente deve mantenere un atteggiamento di doverosa distanza asettica rispetto a ciò che propone, è anche altrettanto vero che insegnare significa soprattutto stimolare gli alunni nel porsi domande e nell’analizzare criticamente ciò a cui si avvicinano, insegnare significa insegnare a pensare e insegnare a pensare significa insegnare a porsi domande e a prendere posizioni, comode o scomode.

La Scuola da sempre è luogo di crescita, di sviluppo di coscienza critica e di conoscenza consapevole, e per queste ragioni non può e non deve diventare luogo di coercizione e di indottrinamento acritico, ma se chi è eventualmente accusato di tale indottrinamento riceve sanzioni e punizioni che sembrerebbero dipendere dall’appartenenza politica allora la Scuola stessa manca della sua principale funzione.

Quando la Scuola diventa luogo di repressione e di controlli polizieschi, il futuro di un Paese è irrimediabilmente segnato: la morte delle coscienze porta con sè la morte di ogni forma democratica, chi di noi ha avuto la fortuna di frequentare una scuola libera questo lo ha ben imparato. Ma quando la repressione e I controlli sembrano andare in un’unica direzione ignorando palesi, e gravissime, infrazioni solo perchè, forse, ritenute maggiormente empatiche con chi è al potere, forse la morte della democrazia è assai più prossima di quanto si possa temere".

C.S.

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