“La storia del DPR 445/2000 a Sanremo”: inizia in questo modo Alessandro Condò, candidato a Sindaco di ‘Sanremo Libera’, il suo pensiero su uno dei punti fondamentali del modo di pensare e di conseguenza parte del programma elettorale della lista civica matuziana, in lizza alle prossime elezioni amministrative.
“Il DPR 445/2000 – prosegue - decreto che se applicato consentirebbe di verificare la situazione patrimoniale (tramite la richiesta di un certificato consolare) di tutti i cittadini comunitari ed extracomunitari che, tramite autocertificazione, inoltrino domanda per ricevere sussidi e benefici nel nostro paese. Da questo fondamento, supportato da pareri più che qualificati, esattamente a febbraio dello scorso anno, in primis in qualità di cittadino e poi come coordinatore provinciale di partito, inoltrai al Comune di Sanremo e alla Procura della Repubblica d'Imperia, un esposto che proponeva di indurre la pubblica amministrazione a rispettare i regolamenti inerenti all'ISEE e di verificare appunto la reale situazione patrimoniale degli stranieri, sia essi comunitari sia extracomunitari. A sostegno di tale azione, allegai inoltre il parere in materia di assegnazione degli alloggi di edilizia popolare pubblica redatto dall'UNAR, che diede ancora più forza a quanto sostenuto negli esposti”.
“Nostro malgrado – va avanti Condò - il riscontro pervenuto, ha avuto ad oggetto risposte evasive e poco dettagliate, evidenziando ancor di più come l’atteggiamento di alcune pubbliche amministrazioni non garantisca verifiche e controlli a cui sono deputate, non tutelando i cittadini tutti. Apprendiamo con soddisfazione come nella campagna elettorale in corso, anche altre coalizioni politiche abbiano inserito, accodandosi quindi a quanto da noi fatto sino ad oggi, l'applicazione di tale decreto nei propri programmi per Sanremo. Non posso, anzi non possiamo, permetterci di mollare il colpo. Ed è per questo motivo – termina il candidato a Sindaco di ‘Sanremo libera’ - che continueremo a richiedere e a batterci per quello che riterremo giusto, agevolati oggi anche dal fatto che la richiesta del certificato consolare per tutte le autocertificazioni, sia stata inserita nella legge sul reddito di cittadinanza recentemente approvata”.