A Taggia sono letteralmente raddoppiate le pratiche di edilizia privata collegate al piano casa, la Legge Regionale 49, modificata recentemente al termine di un lungo iter promosso dall'assessore regionale Marco Scajola.
Un dato significativo quello registrato dall'Ufficio Edilizia Privata ed Urbanistica del Comune tabiese ed analizzato dall'assessore Espedito Longobardi. Quanto osservato su Taggia si inserisce in un quadro provinciale positivo. A dicembre 2018, fu proprio l'assessore Scajola a parlare dei dati: nella riviera dei fiori 290 interventi hanno usufruito del Piano Casa, sul biennio 2016-2017, con un valore economico di circa 36milioni di euro.
“Abbiamo registrato una vera e propria impennata delle pratiche edilizie riferite al Piano Casa, sul 2018, primi mesi del 2019, rispetto agli anni antecedenti. Oltre il 100% delle pratiche in più, quindi abbiamo avuto un raddoppio. - spiega Longobardi – La voce più significativa è rappresentata dalla demolizione finalizzata alla ricostruzione in loco”.
Il risultato positivo relativo all'anno scorso sarebbe attribuibile alle modifiche introdotte “C'è stato un concreto incentivo al recupero a fini abitativi di alcuni manufatti rurali già esistenti, inferiori ai 200 metri cubi. - puntualizza l'assessore all'urbanistica di Taggia – Sono raddoppiati anche i dati sulla delocalizzazione degli immobili. E' stato alleggerito l'iter burocratico. Prima era previsto che il progetto con variante collegata dovesse essere inviata alla Regione. Queste novità introdotte prevedono che si invii solo la variante urbanistica legata al progetto. Mentre l'aspetto progettuale viene gestito autonomamente dal Comune”.
Questo cosa comporta? Uno snellimento burocratico che quindi di riflesso porta anche ad un accorciamento dei tempi di gestione delle singole pratiche, evitando così un rimpallo di pareri tra il Comune e la Regione, a vantaggio del cittadino ma non solo. “Certo, ci sono anche maggiori introiti derivanti dai costi di costruzione ed oneri di urbanizzazione. L'aspetto positivo è di poter vedere un entusiasmo urbanistico di fronte a quella che appare come una facilitazione dell'iter. Speriamo di implementare questo tipo di attività a beneficio del territorio” - conclude Longobardi.