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Attualità | 14 aprile 2019, 07:41

Il messaggio del Vescovo della Diocesi Antonio Suetta nella domenica delle Palme per la Pasqua, “Morte e vita si sono confrontate in un prodigioso duello”

"Proprio il tema della vita oltre la morte costituisce il criterio discriminante e risolutivo di ogni interrogativo circa il mistero dell’esistenza..."

Il messaggio del Vescovo della Diocesi Antonio Suetta nella domenica delle Palme per la Pasqua, “Morte e vita si sono confrontate in un prodigioso duello”

"L’esistenza terrena dell’uomo si snoda come un impegnativo percorso, che spesso si manifesta come una battaglia… “la buona battaglia della fede”, come ricorda San Paolo (1 Tm 6, 12). Sono molteplici gli elementi di contrasto che turbano il cammino della vita come, ad esempio, passaggi critici, sconfitte, delusioni, ingiustizie, conflitti sociali e generazionali, disagi vari; in modo particolare la coscienza umana si trova di fronte alla drammatica contrapposizione tra bene e male, tra morte e vita".

Questo il messaggio del Vescovo della Diocesi di Ventimiglia San Remo, Mons. Antonio Suetta per oggi, domenica 14 aprile, domenica delle palme.  "Proprio il tema della vita oltre la morte costituisce il criterio discriminante e risolutivo di ogni interrogativo circa il mistero dell’esistenza: non avrebbero infatti alcun senso né la fatica della ricerca né la soddisfazione di un traguardo se tutto fosse destinato soltanto ad uno spazio di durata provvisorio" - spiega il Vescovo.

"Anche le grandi questioni che agitano l’uomo contemporaneo e che sono divenute la litania incalzante di ogni richiamo all’impegno per un autentico umanesimo come la pace, la giustizia, l’ecologia e la qualità della vita sono impietosamente - e non sempre consapevolmente - vagliate dalla domanda basilare e decisiva, cioè se l’uomo sia destinato alla vita per sempre o sia piuttosto “una passione inutile” come lo ha definito un tipico esemplare del pensiero nichilista, Jean-Paul Sartre, o, come cinicamente affermava Ettore Petrolini, “un pacco postale che la levatrice spedisce al becchino”. - ricorda il Vescovo - È sotto gli occhi di tutti come la dittatura del pensiero unico, oggi dominante, intristisca la vita degli uomini e delle società, declinando tali sbagliate convinzioni e pretendendo che da esse derivino regole giuste per un’esistenza corretta e appagata. Unico risultato è l’insoddisfazione, la noia, la disperazione e la solitudine".

"Da qui la perenne attualità dell’esortazione di San Paolo al discepolo Timoteo: “Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato” (1 Tm 6, 11-12). La celebrazione della Pasqua è annuncio gioioso dell’unico evento capace di rispondere al grido del cuore dell’uomo, che riprende a camminare con fiducia nella prospettiva definitiva della vita eterna, al di fuori della quale non vi può essere né senso né festa né autentico impegno di bene. Con San Paolo, allora, rinnoviamo la fierezza e la consolazione dell’unica certezza data alla nostra esistenza: “La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?” (1 Cor 15, 54-55)" - conclude Mons. Antonio Suetta, Vescovo della Diocesi di Ventimiglia San Remo.

Redazione

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