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Economia | 04 marzo 2019, 10:30

Perché oggi ci si rivolge alla rete per richiedere consulto ad avvocati

Come è già accaduto in altri settori anche quello legale ha deciso di sfruttare la potenza del web

Perché oggi ci si rivolge alla rete per richiedere consulto ad avvocati

La giustizia in Italia rappresenta storicamente un tasto dolente con riferimento alle tempistiche e, per avere conferma, basta scorrere le notizie relative alla lungaggine dei processi e ai tanti casi di malagiustizia che hanno caratterizzato il nostro Paese anche nel corso degli ultimi.
Rivolgersi alla giustizia può rappresentare spesso un rischio che giustifica i timori sempre più diffusi di incappare in una battaglia legale lunga ed estenuante. Si aggiunga poi che rivolgersi ad un avvocato costa molto e, se non si ha la certezza di esito positivo, il costo può rappresentare un peso difficilmente sostenibile soprattutto in un momento di crisi economica.
Un mix che ha dato il via a tendenze moderne e fresche, su tutte la grande diffusione delle consulenze legali online nel corso degli ultimi anni.

Anche l’avvocato si apre alla tecnologia

Come è già accaduto in altri settori anche quello legale ha deciso di sfruttare la potenza del web. Sono sempre di più gli avvocati che decidono di approntare una strategia multicanale aprendo un sito online cui è delegato il compito di fungere da interfaccia per la presa di contatto con la clientela interessata e, in aggiunta, per fornire consulenze telematiche.
In pratica la consulenza legale online prevede lo stesso percorso consueto per settori come le assicurazioni o i prestiti, con una presa di contatto tramite un form da compilare, la spiegazione del proprio problema e la formazione di un preventivo da parte del legale contattato che viene inviato tramite posta elettronica.
In caso di accettazione da parte del cliente, e pagamento anticipato di quanto concordato, inizia la consulenza vera e propria. Tanti portali oggi offrono queste possibilità come nel caso di Consulenza Legale Italia.
Un percorso rapido e privo di complicazioni burocratiche reso necessario dal fatto che i normali canali sono praticamente intasati da un numero spropositato di vertenze cui spesso i circa 220mila avvocati iscritti all’Albo del nostro Paese non riescono a fare fronte in maniera adeguata. 

Anche Google scende in campo

Una tendenza che è del resto stata intercettata anche da Google, se si pensa che il gigante di Mountain View ha deciso di investire con notevole forza in Rocket Lawyer, un sistema multimediale disegnato con il preciso compito di fungere da intermediario per la domanda di consulenza legale online, mettendo in contatto potenziali clienti con gli avvocati appartenenti al network.
Un progetto il quale tiene conto del fatto che negli Stati Uniti ammonta addirittura a più di 15 milioni il numero delle aziende e dei consumatori privati soliti rivolgersi agli strumenti di consulenza legale messi a disposizione dalla rete. Tanto da dare vita ad un mercato in grado di fatturare oltre 10 milioni di dollari l’anno.

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