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Attualità | 21 febbraio 2019, 08:00

21 febbraio, giornata dell'alfabeto Braille: intervista ad Arturo Vivaldi, presidente regionale Unione Ciechi e Ipovedenti

"Per noi l'invenzione della scrittura Braille è equivalente alla ruota per l'umanità. Ha permesso alle persone di imparare a studiare, di trovare lavoro, di andare a scuola potendo avere gli strumenti giusti e l'avvio verso una nuova integrazione sociale".

21 febbraio, giornata dell'alfabeto Braille: intervista ad Arturo Vivaldi, presidente regionale Unione Ciechi e Ipovedenti

Una vita scandita da punti: questa è la realtà che ogni giorni affrontano milioni di persone non vedenti, in tutto il mondo. Il 21 febbraio viene celebrata la giornata dell'alfabeto Braille, ideata quasi duecento anni fa da Louis Braille, a sua volta non vedente.

L'alfabeto fatto di puntini che vengono letti con i polpastrelli, ha rappresentato una vera rivoluzione per tutte le persone affette da cecità: una nuova vista, che gli ha permesso di poter leggere, istruirsi, lavorare e sentirsi maggiormente integrati nella società.

Ad Imperia esiste da anni la UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e proprio al Presidente Regionale, Arturo Vivaldi, che da qualche mese è stato nominato commissario della sezione imperiese, abbiamo chiesto cosa significhi l'utilizzo del Braille per chi ha perso, o non ha mai avuto, la vista.

Il sistema Braille: come ha rivoluzionato il mondo dei non vedenti? Per noi l'invenzione della scrittura Braille è equivalente alla ruota per l'umanità. Ha permesso alle persone di imparare a studiare, di trovare lavoro, di andare a scuola potendo avere gli strumenti giusti e l'avvio verso una nuova integrazione sociale.

Come si impara? Una persona vedente impiega circa tre ore per imparare il Braille. E' necessario avere una tavoletta ed un punteruolo: si scrive attraverso una combinazione di punti e si legge con entrambe le mani. E' più complicato apprenderlo per le persone che hanno perso la vista in età adulta, perché la sensibilità delle loro dita potrebbe essere compromessa. Non esiste un'età precisa per imparare il Braille, ma è fondamentale che nelle scuole gli insegnanti di sostegno siano preparati. Proprio per questo motivo la nostra Unione è sempre a disposizione per corsi di aggiornamento e supporto.

Louis Braille inventò questo sistema ad inizio 1800. Come si è evoluto? Di per sé è rimasto sempre uguale ma sono aumentati i mezzi a nostra disposizione. Esistono dei particolari ausili elettronici, ma non sempre sono adatti; a scuola, ad esempio, per la scolarizzazione vengono usati matita e foglio, non un computer. Oggi grazie al Braille elettronico è possibile utilizzare i sistemi informatici tramite la speciale barra da mettere sotto la tastiera; anche le sintesi vocali sono di aiuto.

Le leggi vigenti sul diritto d’autore obbligano le scuole a chiedere il permesso di riprodurre i libri in formati accessibili. Come UICI cosa ne pensate? Lavoriamo con grande impregno per avere libri in formato accessibile e in formato audio. A Monza esiste una biblioteca che produce testi scolastici in alfabeto Braille, ma i diritti d'autore sono indispensabili e non sempre le case editrici sono disponibili. Leggere è un diritto di tutti e quello che chiediamo è poter pagare un libro quanto lo paga una persona vedente. Esistono poadcast, audiolibri e molti ausili, ma leggere un libro, anche per un non vedente, è una cosa importante.

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Stiamo organizzando un convegno a Genova incentrato sui “falsi invalidi” ed un corso per far capire che 'quello che sembra non è': c'è questa tendenza a parlare spesso di casi pietosi mentre abbiamo solo bisogno di normalità, per mostrare che anche noi possiamo avere una vita, una famiglia, un lavoro, del tempo libero.

Progetti per la sezione UICI di Imperia? Nella zona di Imperia stiamo cercando di sviluppare un progetto di attività nelle scuole, che vuole essere d'aiuto e di esempio. In questo rientra la prevenzione oculistica, che oggi rimane all'ultimo posto fra i controlli scolastici. Con il prossimo settembre vorremmo avere tutta la strumentazione necessaria e gli ortottisti disponibili ad effettuare le visite. Imperia raggruppa 350 persone non vedenti, che potrebbero essere di più considerando che secondo le stime dell'INPS gli iscrivibili sono oltre 900 in tutta la provincia.

Qual è il suo messaggio? Tutte le persone non vedenti o ipovedenti e i loro familiari sono invitati ad iscriversi, non solo per avere una associazione di riferimento, ma perché quello che abbiamo raggiunto fino ad oggi è il frutto di lotte e sacrifici di chi ci ha preceduto. Dobbiamo cercare di andare avanti con la consapevolezza che rappresentiamo qualcuno e siamo rappresentati a nostra volta. Dovrebbe essere un dovere ricordarsi cosa si ha e cercare di difenderlo. Sono commissario ad Imperia da pochi mesi ma l'impegno e la volontà di ricostituire un gruppo forte, fatto anche di volontariato e di amici che si sostengono c'è e vuole offrire essere molto più che una associazione dove ci si tessera e poi di dimentica.

Per informazioni sull'UICI è possibile consultare il sito (QUI). Anche i giornali del nostro gruppo More News hanno da anni attivato le audio notizie, proprio per dare a modo a tutti di rimanere aggiornati.

Stefania Orengo

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