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Eventi | 11 febbraio 2019, 09:11

Ospedaletti: giovedì prossimo in Biblioteca la figura di Eva Mameli Calvino, madre dello scrittore Italo

Si tratta di un appuntamento culturale di grande prestigio e valenza per il personaggio trattato ed il suo profondo legame con il nostro territorio.

Ospedaletti: giovedì prossimo in Biblioteca la figura di Eva Mameli Calvino, madre dello scrittore Italo

Nell’ambito della rassegna ‘E’ tempo di libri’, promossa dal comune di Ospedaletti (Assessorato alla Cultura), che si tiene alla Biblioteca Civica di corso Regina Margherita, verrà presentata giovedì alle 16.30, la figura di Eva Mameli Calvino, grande scienziata, moglie del botanico Mario Calvino e madre di uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento, Italo Calvino.

Si tratta di un appuntamento culturale di grande prestigio e valenza per il personaggio trattato ed il suo profondo legame con il nostro territorio. Saranno presenti due riconosciute studiose della vita e dell’opera di Eva Mameli Calbino, ovvero: Loretta Marchi, storica e bibliotecaria, e Barbara Ruffoni, dirigente di ricerca e responsabile del Crea.

Le relatrici ripercorreranno la vita di Eva Mameli Calvino, madre di Italo Calvino, delineando la sua straordinaria storia di scienziata e di donna. Dalla giovinezza in Sardegna, alle esperienze presso gli istituti e le università italiane e straniere, per approdare alla Stazione sperimentale di floricoltura di Sanremo alla quale dedicò l’attività dell’età matura in sodalizio con il marito Mario Calvino. Un percorso di vita che ha attraversato quasi tutto il Novecento ed ha contribuito allo sviluppo della floricoltura ligure e del territorio del Ponente. Docente universitaria di botanica già dal 1915 presso l’università di Pavia divenne nel 1920 direttrice del dipartimento di Botanica della Stazione agronomica di Cuba e nel 1925 direttrice dell’Orto Botanico di Cagliari, dimostrando, fra le prime donne in Italia, di saper ricoprire ruoli professionali allora prevalentemente maschili.

Direttrice, alla morte del marito, della Stazione Sperimentale di Floricoltura, pubblicò nella sua vita accademica e di ricerca e divulgazione più di 200 tra articoli e trattati. Si era occupata prima di lichenologia, micologia e fisiologia vegetale, poi di genetica applicata alle piante ornamentali, fitopatologia e floricoltura sempre con un occhio di riguardo per l'ambiente, approccio che rende i suoi lavori sempre attuali. Nel 1930 fondò assieme al marito la Società italiana amici dei fiori e la rivista ‘Il Giardino Fiorito’, che fu un importante punto di riferimento nazionale per gli amanti dei giardini e per gli operatori della floricoltura.

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