Sanità - 19 gennaio 2019, 10:00

In salute vince lo "Stile di vita nutrigenomico"

La nostra rubrica su benessere e salute, curata dalla nutrizionista Simona Oberto

In salute vince lo "Stile di vita nutrigenomico"

Oggi viviamo in una società in cui, se da una parte milioni di persone sono in sovrappeso per eccesso di cibo, dall’altra, milioni di persone ogni giorno muoiono di fame per una sua carenza! E questo profondo paradosso scaturisce dal fatto che nella nostra società sempre più spesso il cibo sta perdendo il suo antico ruolo di “nutrimento”, indispensabile per il nostro sostentamento.

Lui dovrebbe essere solo il nostro carburante, l’energia vitale delle nostre cellule e invece si è trasformato in un “cibo morto” perché processato, snaturato, povero di “nutrienti nutrigenomici” indispensabili per la salute cellulare, come le vitamine, i sali minerali, i triterpeni, i betaglucani, gli acidi nucleici, le glicoproteine, gli acidi grassi essenziali, gli oligoelementi, la fibra, gli enzimi digestivi e i potenti polifenoli antiossidanti.

La nostra alimentazione, troppo legata a speculazioni ed interessi economici, è sempre più lontana dall’essere l’insieme di nutrienti indispensabili per la vita e sempre più “un insieme di sostanze raffinate, sintetiche e tossiche” responsabili in buona parte dei nostri disturbi e delle nostre patologie cronico degenerative. Questa è la realtà: rispetto a una volta la nostra dieta si è terribilmente impoverita e si è arricchita di zuccheri sintetici, grassi idrogenati, conservanti, ormoni, antibiotici, fattori di crescita, sostanze che la Nutrigenomica definisce: citotossiche e genotossiche. Bisogna ammetterlo, la rivoluzione industriale, l’agricoltura intensiva e gli allevamenti intensivi ci stanno allontanando poco per volta dalle sane abitudini alimentari. Ricordiamoci però che una “corretta alimentazione” è sempre una conseguenza di un “corretto stile di vita”, in cui il cibo dovrebbe essere considerato semplicemente un bisogno primario, un sostentamento e non quel “mostro” che tutto divora, quella “schiavitù-dipendenza” dalla quale non riusciamo più a staccarci, quello “strumento” molto comodo con cui riempiamo i nostri profondi vuoti esistenziali!!

Mi riferisco a un giusto “comportamento alimentare”, che è l’atteggiamento che una persona dovrebbe avere nei confronti della sua alimentazione. Mai come in questo momento il tema alimentazione è stato trattato e bistrattato: giornali, riviste, trasmissioni televisive e radiofoniche tutte intente a dare il loro “contributo” per una alimentazione sana ed equilibrata. Ma, attenzione, non sempre si tratta di corretta informazione: molte volte è solo businness, che sfrutta il dilagarsi di una piaga che sta infettando sempre di più la nostra società: il sovrappeso e l’obesità. Per questo motivo quando valutiamo un “comportamento alimentare” occorre ricordare che ogni persona è un individuo unico, inserito in un contesto sociale, culturale e familiare, con uno stile di vita consolidato. Sto parlando dell’ambiente, perché l’ambiente in cui viviamo ci condiziona sia sul piano fisico che mentale. Gli ultimi studi di medicina molecolare ci confermano che l’ambiente con i suoi agenti stressogeni e il nostro stile di vita influiscono sul nostro stato di salute più di ciò che abbiamo ereditato dai nostri avi.

Potremmo dire che il fenotipo vince sul genotipo! Ricordiamoci che quello che siamo è la somma delle nostre scelte di vita. In queste scelte rientra anche il nostro “comportamento alimentare” che è uno dei tanti modi che l’uomo conosce per relazionarsi con il mondo. Ma non sempre riusciamo a utilizzare questo strumento nel migliore dei modi e così si crea una sorta di dipendenza dal cibo che spesso nasconde proprio la nostra incapacità a relazionarci con il mondo. Ed ecco che allora il nostro stomaco si trasforma in un sacco senza fondo, dilatato e infiammato, che sviluppa acidità, gastriti, reflussi e ulcere, mentre la nostra mucosa intestinale, porosa e infiammata, permette l’entrata in circolo di sostanze tossiche che costringono il nostro sistema immunitario a una iperattivazione continua e ad una infiammazione cronica silente, predisponendoci sempre di più ad allergie e intolleranze alimentari, oltre che a patologie specifiche dell’apparato gastrointestinale. Ma attenzione, un’alimentazione squilibrata comporta anche disfunzioni metaboliche/ormonali importanti spesso accompagnate da un eccesso di grasso addominale, molto pericoloso perché avvolge gli organi interni vitali, aumentando così il rischio di patologie cardiovascolari, respiratorie, osteoarticolari, reumatiche, ormonali.

E tutto questo succede perchè ci si dimentica che le nostre cellule non si nutrono solo di cibo sano e naturale ma anche di buoni pensieri e di gratificazioni mentali derivanti non dalla soddisfazione di un piacere immediato, come quello che ci regala un “ sintetico cibo zuccheroso”, ma da un piacere maturato e costruito nel tempo, il cui conseguimento è frutto di impegno e sacrificio, come il saper seguire uno stile di vita sano ed equilibrato che io definirei NUTRIGENOMICO!

Simona Oberto cura lil sito www.cibocuranaturale.it e la pagina facebook https://www.facebook.com/Simona-Oberto-Il-tuo-Coach-alimentare-in-campo-nutrigenomico-1712437402307396/

Redazione

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