Un gesto semplice come sedersi a tavola per il pranzo o la cena deve ritornare ad essere un atto di conoscenza verso la nostra agricoltura. Molte volte per dimenticanza o per colpa dei ritmi frenetici che la società impone, non ci rendiamo conto di quello che mangiamo o peggio ancora non conosciamo esattamente quello che ritroviamo nei piatti.
Conoscere il cibo è prima di tutto rispetto e amore verso l’ambiente è rimarcare l’importanza della tutela delle tradizioni e la salvaguardia della diversità biologica, una biodiversità che non è altro che preservare il futuro del nostro pianeta. Il territorio in cui viviamo, un bene da conservare con cura, è un bene primario che solo attraverso la conoscenza riusciremo a proteggerlo concretamente. Perché allora non iniziare proprio dall’alimentazione?
Marco Damele, floricoltore, scrittore e studioso di piante rare e biodiversità, ha iniziato a proporre con regolarità un nuovo concetto di promozione dell’agricoltura, ovvero ‘agrichef della cipolla egiziana’, attraverso la realizzazione di piatti che parlano del territorio, che diventano un inno alla biodiversità e aiutano a riflettere, attraverso la riproposizione di piatti poveri legati al territorio, una cucina dell'orto con materie prime a km zero, tipicità e tradizione.
“Noi siamo quello che mangiamo e l'uomo con il suo contraddittorio modo di vivere e di approcciarsi all'alimentazione , non solo continua a danneggiare la sua salute ma a inizia diffondere un patrimonio di non cultura di ogni stimolo conoscitivo, partendo proprio da quello che portiamo quotidianamente nelle nostre tavole”.