Mondo di Poesie: "Stella di Natale: rossa pulcherrima" di Roberto Fiumara

Pulcherrima. La musicalità della parola, la passionalità del colore acceso, vivace e intenso. Evocare l’intensità senza poterla sfiorare per la sua grande delicatezza, che solo una tiepida aria può baciare senza temerne la rovina. Le sue lacrime sono bianche come il latte, di una femminilità semplice e discreta. Amata quando l’inverno diventa più intenso e si cercano angoli di natura dove il tepore possa scaldare i cuori. Un caminetto emana profumo di legna, il crepitio della corteccia secca, la brace viva che illumina la stanza, mentre fuori l’umanità rallenta la propria corsa. Il mondo alla perenne ricerca della luce.

Nelle stelle, magnifiche da ammirare nelle fredde notti invernali, quando il cielo limpido fa lacrimare gli occhi e permette al luccichio infinitamente lontano di riflettere il proprio bagliore sulle gocce perfette che solcano il viso, punto dal vento del nord. Affascinante, come di velluto. La bellezza delle cose che ci circondano nasce anche dal suono che ad esse associamo. Stella di Natale.

Racchiudere in un fiore la grandezza della luce che attraversa l’universo per giungere ai nostri oggi mortali. Fuoco inestinguibile che arricchisce l’ambiente, rendendo accogliente il tepore della penombra. Nel silenzio della notte universale. Non saranno le nuvole ad oscurare la lucentezza della Luna, ma gli sguardi insensibili e disattenti.

La cura di ombra e luce, per arricchire di rosso passionale la stella, dalla gelida Groenlandia, alla calda Australia.