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Eventi | 27 dicembre 2018, 13:41

Dolcedo: nella giornata di ieri, presentazione del restauro di tre tavole di Tommaso Biazacci

Erano state ritrovate nella chiesa di San Giovanni Battista in Ripalta, dove erano adibite quale copertura per l'armadio secentesco della sacrestia

Dolcedo: nella giornata di ieri, presentazione del restauro di tre tavole di Tommaso Biazacci

Si è tenuta ieri 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, alle ore 16.00, nella chiesa di San Tommaso Apostolo in Dolcedo, la presentazione del restauro di tre tavole di Tommaso Biazacci, ritrovate per un caso fortuito dal Parroco don Carmelo Licciardello, nella chiesa di San Giovanni Battista in Ripalta, dove erano adibite quale copertura per l'armadio secentesco della sacrestia.

"Sono intervenuti - si spiega nel comunicato - Mons. Giorgio Brancaleoni, direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, per un saluto ed un plauso al Parroco, ed hanno relazionato Alfonso Sista, storico dell'arte  della Soprintendenza di Genova Archeologia Belle Arti Paersaggio, e Giorgio Gavaldo restauratore; era presente un pubblico particolarmente attento ed ammirato per la scoperta di grande valore storico ed artistico.

Alfonso Sista e Giorgio Gavaldo hanno illustrato l'iter del restauro: dal primo intervento quando era stato appurato che si trattasse di tavole dipinte, alla loro rimozione e, dopo un esame attento, al restauro e all'attribuzione a Tommaso Biazacci. Le fasi di questa lunga procedura sono state presentate con un filmato e con immagini scelte  per far comprendere il miracolo a cui assiste lo storico ed il restauratore, quando dalla polvere e dalle muffe emergono via via le figure ed i colori originali: l'emozione è grande! ed è stata partecipata e condivisa da tutto il pubblico. Anche l'attribuzione a Tommaso Biazacci ha avuto un elaborato percorso attraverso la comparazione con altre opere dello stesso, presenti a Montegrazie, a Piani e soprattutto a Genova al Museo di Sant'Agostino.

Le tavole raffigurano un Santo Stefano, di straordinaria bellezza, ben conservato, un Santo Vescovo non identificato, a cui manca la testa, e San Giovanni Evangelista riconoscibile per il calice, sono mutile, in quanto resecate da un originario polittico, di cui Giorgio Gavaldo ha ipotizzato la struttura. Per l’occasione sono interventi infine il Duo Arpa e voce Eala Bahn ed il gruppo Arpe in giro. Le tre tavole saranno esposte fino al 6 gennaio nel Presbiterio della chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo in Dolcedo".

C.S.

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