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Eventi | 22 dicembre 2018, 11:54

Si chiude la prima edizione di ‘Sanremo Giovani’, Biancheri: “Rapporto sempre più solido tra la Rai e la città, chissà che un giorno non ci sia un'accademia stabile...” (Foto e Video)

Baglioni: “È stata lunga come una manovra finanziaria, ma faremo meno danni. Il Paese è incattivito, mi fa piacere che la musica non abbia dentro questo rancore”

Le immagini dal Teatro del Casinò di Sanremo

Le immagini dal Teatro del Casinò di Sanremo

Titoli di coda sulla prima edizione di ‘Sanremo Giovani’, il format Rai ideato da Claudio Baglioni per scegliere due giovani talenti da mandare in gara con i big al Festival di Sanremo 2019.

Questa mattina nel Teatro del Casinò di Sanremo è stato lo stesso Claudio Baglioni a salutare la prima di ‘Sanremo Giovani’, insieme al sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e al vice direttore di Rai1 Claudio Fasolo.

Un grande applauso a tutti i ragazzi e penso che la commissione abbia dovuto fare una scelta difficile - ha dichiarato in apertura il sindaco Biancheri - tra Sanremo e la Rai c’è un rapporto sempre più solido e andiamo verso un programma che possa dare maggiore visibilità ai giovani. Chissà che un giorno non ci sia un’accademia della musica. Il sogno è di avere un unico contenitore che non sia Area Sanremo o Sanremo Giovani, ne parliamo da anni con la Rai ma quest'anno è arrivato un segnale molto forte”.

Ho detto che il Festival dovrebbe durare due settimane e questa settimana aggiunta è un esperimento, come tale va collaudato e ripensato in alcuni aspetti, è stata lunga arrivare fino a qui, quasi come una manovra finanziaria ma faremo meno danni - ha aggiunto Baglioni - quando la Rai mi chiese di diventare direttore artistico spiegai che io posso solo architettare una gara attorno alla canzone e sarà poi la televisione, con la sua tecnologia, a diffondere tutto. Mi unisco all’applauso a Baudo e Rovazzi che è una sorta di figura mitologica che ha combinato plasticamente quella che era l’idea alla base di ‘Sanremo Giovani’, unire la tradizione con l’innovazione. Sanremo è lo specchio dell’attuale”.

Presenti in sala anche i due vincitori Einar e Mahmood, uno italo-cubano, l'altro italo-egiziano, specchio dell'Italia contemporanea. E l'argomento è stato toccato anche dal direttore artistico Claudio Baglioni: “Il Paese è incattivito da anni, chiede spiegazioni sulle grandi migrazioni, noi siamo stati i primi a dire 'no" all'immigrazione irregolare per i pericoli che comporta, il bubbone è scoppiato per una completa mancanza delle classi politiche, questa cosa non si risolve, la cosa non è stata risolta e non sarà facile perché abbiamo perso almeno 30 anni con soldi rubati quando erano destinati ai Paesi poveri. Tutti dobbiamo fare mea culpa e dire che non siamo stati attenti. Mi fa piacere che la musica non abbia dentro questo rancore”.

La svolta del doppio Festival è una formula vincente che stiamo sviluppando, non si crea con la bacchetta magica e dobbiamo lavorarci insieme per costruire una cosa che funzioni e che crei un indotto di comunicazione e di arte” ha aggiunto il vice direttore di Rai1 Claudio Fasolo.

Pietro Zampedroni - Carlo Alessi

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