La Uil Fpl della nostra provincia denuncia nuovamente con forza, il comportamento a suo modo di vedere improprio, messo in atto dall’Asl 1 Imperiese. Lo fa in riguardo alla “Sistematica tecnica attendista verso l’apertura della contrattazione collettiva integrativa, nonostante le nostre numerose richieste urgenti di avvio”.
“Il lassismo non può che non esser letto – evidenzia il sindacato - a nostro avviso come azione a svantaggio di tutti i dipendenti che senza la suddivisione e costituzione dei fondi e relativo contratto integrativo aziendale, non potranno vedersi riconosciuti, tutti i nuovi istituti previsti dal vigente contratto di lavoro. Inoltre, questa mancanza, potrebbe portare ad un utilizzo unilaterale dei fondi e la non conoscenza di eventuali quote, non utilizzate, come avvenuto, ad esempio, in Asl 2 Savonese dove, il 13 dicembre scorso si è potuto siglare un accorto che permetterà lo sviluppo economico di molti dipendenti, cosa che a prescindere, verrà preclusa a quelli dell’Asl 1. Questa tecnica di ‘portare a spasso’ le organizzazioni sindacali, con la Uil Fpl Ponente Ligure non funziona. Pertanto venendo meno i principi di responsabilità, correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti, in un sistema di relazioni sindacali, e ritenendo tali iniziative dell’azienda unilaterali, non presenzieremo più alcun incontro finché l’azienda non convocherà le parti per discutere la costituzione e suddivisione dei fondi anno 2018, così come previsto dagli art. 80 e 81 del contratto di lavoro”.
“L’Asl 1 non troverà la nostra spalla a trattare unicamente tematiche a svantaggio dei lavoratori – termina la Uil Fpl - ma vogliamo trattare tutte quelle parti contrattuali che permettono di tutelare i loro diritti. Riteniamo inoltre, che il comportamento dell’Asl 1 debba arrivare a sensibilizzare l’intervento della Regione Liguria, in quanto parrebbe, che il differenziale degli istituti economici previsti dal contratto nazionale, non sia stato incluso nella costituzione dei fondi. Ci riserveremo, di tutelare i diritti dei lavoratori, in tutte le sedi che riterrà più opportune”.