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Eventi | 07 dicembre 2018, 18:34

Sanremo: sabato a Santa Brigida lo spettacolo “Prove di eremitaggio” con Fabio Barovero

Prove di eremitaggio è un emozionante viaggio tra musica, immagini e parole per vedere il mondo da un’altra prospettiva.

Fabio Barovero

Fabio Barovero

Sabato 8 dicembre, alle 18, all’ex Chiesa di Santa Brigida di Sanremo si terrà lo spettacolo “Prove di eremitaggio”. Sarà un emozionante viaggio tra musica, immagini e parole, un progetto di Fabio Barovero, anima dei Mau Mau. L'evento è organizzato da Pigna Mon Amour e Cooperativa CMC/Nidodiragno.

"Un eremitaggio è una conquista, un sacrificio, ma è anche dolore e distacco. - spiegano gli organizzatori - Il viaggio e la condizione di eremita sono il tema ispiratore dello spettacolo, tra sonorità, immagini e parole, di Fabio Barovero, musicista e compositore, anima dei Mau Mau. Lui firma lo spettacolo “Prove di eremitaggio” per il quale ha realizzato composizioni originali tra elettronica e partiture classiche, guidate da una profonda ricerca interiore, dividendosi tra computer e tastiera. Insieme a lui, suoneranno il contrabbasso di Federico Marchesano e gli archi di Simone Bazzaro. In più, sullo schermo scorreranno le immagini dei video e delle fotografie di Alex Majoli (pluripremiato fotografo a livello internazionale), con i contributi dei colleghi di Magnum Photos, Paolo Pellegrin e Thomas Dworzak".

”Prove di eremitaggio è un emozionante viaggio tra musica, immagini e parole per vedere il mondo da un’altra prospettiva. Una donna che prega in mezzo ai reporter all’indomani della strage del Bataclan a Parigi. Un poeta tra le case nuove e già abbandonate di un paese irpino. I ritratti candidi e effeminati dei feroci talebani degli anni ’90. Quali solitudini uniscono questi personaggi?"

"Le prove di eremitaggio - spiega Barovero - sono un tentativo di allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto, un concetto che appartiene ai mistici, ai santi. È la condizione fondamentale dell’eremita; una figura apparentemente difficile da inserire nella contemporaneità, perché ci costringe a pensare al passato (gli eremiti nel deserto, nel medioevo, i santoni rifugiati nelle grotte). Ma ‘allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto’ è una necessità anche di oggi, un’esigenza spirituale che non trova accoglienza nei tradizionali luoghi di culto, e anche una condizione sempre più sotto minaccia in quest’epoca, considerato il fatto che 'nel mondo contemporaneo e tecnologizzato presto non ci sarà alcuno che potrà rifugiarsi da qualche parte nella speranza di non essere spiato' (cit. Z. Bauman)". Questo progetto scaturisce dall’indignazione per tali constatazioni, è, insieme, il lucido tentativo di opposizione prima che sopraggiunga la rassegnazione, una risposta, un lavoro in perenne elaborazione, forse un compito infinito che durerà tutta la vita. Temo addirittura che un giorno posso diventare illegale l’eremitaggio”.

C.S.

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